Gli italiani residenti all’estero potranno votare via internet, usando un portale creato ad hoc chiamato Io Voto. Per il momento si tratterà di un semplice test – privo di valore legale -per capire il potenziale e i limiti del nuovo sistema. Gli italiani residenti all’estero, se lo vorranno, potranno partecipare ad un esperimento che si terrà il prossimo 31 dicembre, quando dovranno votare i membri dei Comitati degli italiani all’estero (Comites).

Il voto elettronico non avrà valore legale, i partecipanti al test dovranno comunque votare anche usando carta e matita copiativa. Si tratta, in altre parole, di una simulazione. È l’unico modo per evitare un salto nel vuoto e il legislatore ha preferito prendere tutte le misure necessarie per evitare gravi irregolarità — nonostante la minore importanza dell’appuntamento elettorale in questione.

È fondamentale che il nuovo sistema sia in grado di garantire i principi di personalità, eguaglianza, libertà e segretezza del voto. Proprio questo è il più grande problema: secondo pressoché ogni esperto di sicurezza informatica e sistemi elettorali il voto elettronico, così come il voto per corrispondenza, non è in grado di garantire la stessa sicurezza offerta dagli strumenti elettorali tradizionali.

La piattaforma Io Voto usa l’infrastruttura cloud dell’azienda Oracle, con sede a Francoforte.

Per votare l’elettore dovrà identificarsi usando lo SPID. I voti, ovviamente, vengono inviati in forma anonima per poi essere conteggiati.

Con un decreto dello scorso luglio, il Governo ha approvato un decreto che di fatto apre le porte a sperimentazioni analoghe anche per le elezioni europee ed i referendum. Un domani il voto elettronico potrebbe diventare un’alternativa valida anche per gli elettori residenti in Italia.

Nel frattempo, l’Italia dal 2021 già consente la possibilità di raccogliere le firme per i referendum online, usando sempre l’autenticazione concessa dallo SPID.