Strappare Lungo i Bordi, oltre a fare grande successo su Netflix, è diventato anche una serie in grado di suscitare delle polemiche: dalla Turchia si sono alzate delle proteste nei confronti di Zerocalcare e della presenza nella serie TV della bandiera curda.
In Strappare Lungo i Bordi nella casa di Zerocalare è appeso alla porta il simbolo del PKK, il partito curdo dei lavoratori che si oppone da anni al Governo turco di Erdogan, ed il quotidiano Sabah di Instanbul ne ha approfittato per scagliarsi contro la serie di Zerocalcare, invitando a boicottarla. Si tratta di un giornale filo-governativo, ed il Governo turco considera i curdi come un’organizzazione terroristica.
Ricordiamo che Zerocalcare ha scritto una graphic novel, intitolata Kobane Calling, in cui ha realizzato un vero e proprio reportage sulla situazione al confine turco-siriano, lì dove le forze curde cercavano di contrastare lo Stato Islamico. Magari, in futuro, Zerocalcare potrebbe trarre un cartone animato anche da quest’esperienza e da quest’opera.
Intanto su Netflix è disponibile Strappare Lungo i Bordi. Questa è al descrizione ufficiale offerta dalla piattaforma streaming del cartone:
Strappare lungo i bordi è la storia di un viaggio complicato che Zerocalcare fa con i suoi amici Sarah e Secco. Lungo la strada, emergeranno episodi della sua vita solo apparentemente scollegati tra di loro, ma che alla fine riveleranno un significato profondo.
Prodotta da Movimenti Production in collaborazione con BAO Publishing, Strappare lungo i bordi è la prima serie d’animazione di Zerocalcare ed è ambientata nell’ormai noto universo narrativo dell’autore, dove non mancano personaggi cult come Secco, Sarah, l’Amico Cinghiale e l’iconico Armadillo, la cui voce è di Valerio Mastandrea.
- La Turchia contro Zerocalcare: “No all’uso della bandiera curda” (repubblica.it)