Warhammer 40K ha dovuto ricordare ai suoi giocatori che l’Impero parodizza i fascisti, e non è un endorsement

Games Workshop, l’azienda che produce i giochi da tavolo Warhammer e Warhammer 40K, è stata costretta a pubblicare un lungo comunicato per ricordare ai suoi fan quali sono i suoi reali valori. Anche se gli universi immaginari di Warhammer pullulano di fazioni animate dall’odio, questo non significa che Games Workshop tolleri o supporti i movimenti estremisti del mondo vero.

Anzi, semmai è vero il contrario: fazioni come l’Impero di Warhammer 40K nascono proprio per satirizzare i regimi fascisti del secolo scorso e le teocrazie.

A novembre un importante torneo di Warhammer è stato animato da forti proteste dopo che un giocatore si è presentato alla competizione con alcuni simboli neonazisti. Il giocatore in questione si era iscritto al torneo usando lo pseudonimo ‘Pintor Austriaco‘. Pittore austriaco, un omaggio ad Adolf Hitler.

Nonostante le proteste di alcuni altri giocatori presenti all’evento, gli organizzatori non hanno fatto nulla per sanzionare od espellere il ragazzo in abiti neofascisti. Anzi, nota amara, gli organizzatori gli hanno assegnato diverse vittorie a tavolino, dato che molti dei suoi avversari, per protesta contro le sue esplicite simpatie neonaziste, si sono rifiutati di giocare contro di lui.

Gli organizzatori del GT Talavera, il torneo oggetto della controversia, hanno spiegato di non aver allontanato il giocatore per paura di ritorsioni legali. «Non ho problemi a giocare con gli altri giocatori, a prescindere dalle loro idee», avrebbe detto ‘Pintor Austriaco’ dopo un confronto con gli organizzatori del torneo, aggiungendo che se fosse stato espulso dalla competizione per le sue opinioni politiche avrebbe denunciato gli organizzatori per discriminazione.

Dopo le polemiche, la Games Workshop ha pubblicato un comunicato, ribadendo che i simpatizzanti del nazismo e di ogni altra ideologia estremista non sono i benvenuti durante gli eventi ufficiali dell’azienda.

Se ti presenti ad un evento della Games Workshop, o in un nostro negozio, comportandoti scorrettamente o indossando abiti con simboli di gruppi d’odio realmente esistenti, ti chiederemo di andartene immediatamente. Non ti permetteremo di partecipare. Non vogliamo i tuoi soldi. Non vogliamo che tu faccia parte della community di Warhammer.

Ma non solo: la Games Workshop ha anche invitato gli organizzatori delle competizioni non ufficiali, come il GT Talavera, a prendere provvedimenti contro chiunque faccia sentire a disagio gli altri giocatori esternando opinioni basate sull’odio.

In Spagna indossare simboli nazisti non è un crimine, almeno che la persona con commetta altri reati (e ci teniamo ad enfatizzare che non crediamo che le leggi siano giuste o corrette, ma è quello che prevede il nostro ordinamento). Al contrario, se l’organizzazione avesse espulso il giocatore esclusivamente per le sue idee deplorevoli (il nazismo), sarebbe stata l’organizzazione a commettere il reato di discriminazione ideologica. Il giocatore avrebbe avuto il pieno diritto di denunciarci, avrebbe avuto la legge dalla sua parte. Avevamo le mani completamente legate

hanno aggiunto gli organizzatori del GT Talavera con un secondo comunicato.

 

 

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