L’EPA, l’agenzia statunitense che si occupa di politiche ambientali, ha annunciato un nuovo piano nazionale per il riciclo di rifiuti. Per la prima volta gli Stati Uniti affronteranno il tema del riciclo dandosi obiettivi e criteri nazionali, senza delegare la materia alle amministrazioni locali e ai singoli Stati.
Gli Stati Uniti puntano a riciclare almeno il 50% dei rifiuti smaltiti dalle municipalità entro la fine del decennio. Per un rapido confronto: in Italia la percentuale di riciclo supera il 70%, in Germania il 43%.
Gli ultimi dati sulla situazione statunitense risalgono al 2018, quando l’EPA riportava una percentuale di riciclo di circa il 32%. Paradossalmente in calo rispetto agli obiettivi raggiunti dagli USA nel 2015.
Nel 2018, ricorda il magazine The Verge, la Cina ha chiuso le porte ad un gran numero di rifiuti prodotti dagli USA, costringendo moltissime municipalità a sospendere i loro programmi di riciclo. Da qui la corsa per creare un sistema più efficiente e meno dipendente dalle decisioni erratiche di altre nazioni.
Il progetto dell’EPA ha già ottenuto importanti obiezioni, sia per la sua vaghezza, sia per l’inadeguatezza degli strumenti e delle strategie delineati dall’agenzia. «Sono felice che finalmente abbiano un piano, solo che mi sarebbe piaciuto che fosse un buon piano», ha detto ad esempio Judith Enck, ex dirigente dell’EPA sotto l’amministrazione Obama.