Dal 12 novembre è disponibile su Disney+ la serie TV Dopesick – Dichiarazione di dipendenza, di cui sono stati distribuiti fino ad ora i primi due episodi, e che avrà ogni mercoledì una nuova puntata fino all’ottavo ed ultimo episodio. Vi proponiamo qui di seguito la recensione di Dopesick – Dichiarazione di dipendenza, una serie TV che è una vera e propria inchiesta portata sul piccolo schermo in versione telefilm, e che mostra ancora una volta un Michael Keaton in grande spolvero.

Quando Michael Keaton si traveste da medico di provincia

Dopesick recensione

La storia di Dopesick parte dall’ispirazione data dal libro Beth Macy Dopesick: Dealers, Doctors and the Drug Company that Addicted America, che racconta di come le dipendenze da oppiacei abbiano creato più morti negli Stati Uniti rispetto alla Seconda Guerra Mondiale ed al Vietnam. Il farmaco che viene messo al centro della storia è l’OxyContin, un oppiaceo che inizia ad essere prescritto negli anni Novanta negli USA prima che venga rivelata la forte dipendenza a cui porta il suo utilizzo. In tutto ciò vediamo intrecciarsi grosse personalità e persone qualunque, in una narrazione in cui viene ricostruita la catena che porta dall’approvazione di un farmaco pericoloso allo stravolgimento delle vite delle persone a cui viene prescritto.

E questo è un punto di forza di Dopesick – Dichiarazione di dipendenza, ovvero il fatto che sia una serie TV che cerca di mostrare tutto il procedimento e la catena umana sviluppata da una situazione del genere: vediamo il grande dirigente farmaceutico, il piccolo dottore di provincia, ed il paziente che subisce le conseguenze di una vera e propria catena del “dolore” e dello sfruttamento. Ed in questo il personaggio di Michael Keaton è l’emblema del meccanismo narrativo di Dopesick: il suo dottor Samuel Finnix è un medico di provincia che cerca di aiutare gli abitanti della cittadina, e soprattutto i lavoratori della miniera che tendono a subire molti infortuni, e che sono le persone prescelte dalla casa farmaceutica per provare direttamente l’OxyContin. E tra il dirigente farmaceutico ed il paziente ignaro del suo destino troviamo il venditore del farmaco interpretato da Will Poulter, e l’agente della DEA interpretata da Rosario Dawson.

Sono diverse le linee narrative proposte dalla serie TV Dopesick, filoni di storia che s’intrecciano e che arrivano a creare un sentiero comune, che porterà verso il riconoscimento delle responsabilità per la messa in circolazione di un farmaco che non doveva arrivare fino alla procedura di prescrizione. Il personaggio interpretato da Michael Keaton è la figura che fa da tramite tra la grande casa farmaceutica ed il lavoratore in miniera che necessita di una cura per alleviare i suoi dolori, e come al solito il popolare attore riesce a calarsi benissimo nella parte, sapendo vestire i panni di un personaggio che ha bisogno di esprimersi per lo più in maniera sottile, ma che nei momenti drammatici ed emotivamente più coinvolgenti sa tirare fuori tutta la sua grande capacità recitativa.

L’altro grande personaggio che viene messo in luce è quello di Rosario Dawson, un’agente DEA che divide i propri pensieri tra una situazione personale travagliata e la lotta alle droghe ed alle dipendenze nel Paese. Si tratta di un personaggio intrigante e che riesce a trasmettere sia un po’ di tormento sia un po’ di determinazione nel cercare di fare un certo tipo di mestiere. Dopesick è una serie TV che vuole unire un po’ tutto: dalla grande inchiesta che tende a raccontare i fatti che hanno portato a riconoscere le responsabilità di un’azienda farmaceutica nella distribuzione di un pericoloso oppiaceo, fino ad arrivare al travaglio personale di una giovane ragazza che lavora in miniera e che fa fatica a convivere con la propria omosessualità.

Saper informare riuscendo ad intrattenere

Dopesick recensione

Maneggiare una serie TV che cerca di fare inchiesta, ma che allo stesso tempo deve gestire anche una narrazione capace di trasmettere empatia e coinvolgere lo spettatore non è un qualcosa di semplice. Dopesick in tutto questo riesce a fare il suo, senza arrivare ad un picco di eccellenza, ma mantenendo un livello accettabile e accattivante quanto basta. Il ritmo della storia procede in maniera costante, ed in tutto questo c’è da affrontare anche il fatto che per un tipo di narrazione che ha a che fare con una storia d’inchiesta la serie televisiva è il format forse più ostico da utilizzare e da maneggiare. Questo perché dover gestire dalle 8 alle 10 ore di racconto capaci di informare ed allo stesso tempo intrattenere non è un’operazione semplice, e che richiede una capacità di scrittura abbastanza fine.

Danny Strong, Beth Macy e Benjamin Rubin che hanno lavorato alla sceneggiatura degli episodi di Dopesick – Dichiarazione di dipendenza hanno provato a realizzare una narrazione accattivante e non semplice, dividendosi tra varie linee temporali, e utilizzando personaggi in grado di rappresentare ognuno una categoria ed un tipo di personalità coinvolta nella vicenda OxyContin.

Dopesick riesce quindi nel non facile compito di saper informare ed intrattenere allo stesso tempo.

Certo,  non si tratta di un’operazione perfetta sotto il punto di vista narrativo, ma, dovendo gestire un tipo di argomento non semplice, la serie riesce a fare il suo.

Chiudiamo questa recensione di Dopesick – Dichiarazione di Dipendenza consigliando il telefilm a tutti coloro che sono amanti di racconti d’inchiesta, e che hanno adorato film come Il Caso Spotlight o Tutti gli uomini del Presidente. In questo caso non abbiamo a che fare con una pura inchiesta giornalistica raccontata in una serie TV, ma il tipo d’impronta è praticamente lo stesso.

Dopesick – Dichiarazione di Dipendenza è disponibile su Disney+ dal 12 novembre, ed è stata distribuita come Star Original.

65
Dopesick - Dichiarazione di Dipendenza
Recensione di Davide Mirabello

Dopesick - Dichiarazione di Dipendenza è una serie TV che riesce a raccontare una vicenda dolorosa americana che riguarda una Big Pharma, ma allo stesso tempo intrattiene raccontando storie di personaggi interessanti da seguire nelle loro vicende personali.

ME GUSTA
  • Un racconto che riesce ad unire bene inchiesta con intrattenimento.
  • Ottime le prove recitative di Michael Keaton e Rosario Dawson.
FAIL
  • Non è una serie TV adatta a tutti, soprattutto a chi non è abituato a vedere trasposizioni che mettono al centro tematiche d'inchiesta.