Facebook ha staccato la spina al suo controverso programma di riconoscimento facciale. Il social raccoglieva i dati biometrici degli utenti, in modo da automatizzare il processo di tag sulle foto. Il progetto risale al 2010 e negli anni è finito più volte oggetto di polemiche e controversie legali, costando al social diverse centinaia di milioni di dollari in sanzioni da parte delle authority di tutto il mondo.

Facebook ha annunciato l’interruzione del programma, contestualmente l’azienda eliminerà i dati biometrici di oltre 1 miliardo di utenti.

Un arrivederci o un addio? Forse Facebook non ha abbandonato del tutto l’interesse per il riconoscimento facciale, come traspare da una dichiarazione di Jérôme Pesenti, dirigente di Meta a capo del dipartimento intelligenza artificiale.

«Cediamo che il riconoscimento facciale sia uno strumento potente, ad esempio per chi ha necessità di verificare la sua identità, o per evitare le frodi e i furti d’identità», ha detto, aggiungendo che l’azienda continuerà ad investire risorse nella ricerca e sviluppo di soluzioni simili. Insomma, se l’idea di automatizzare il tag nelle foto è stata scartata, nulla vieta che un domani il social possa usare i dati biometrici per ragioni di sicurezza.