“Mark Zuckerberg dovrà dimettersi da CEO di Facebook, ormai è finito”

mark zuckerberg

Facebook ha avuto per l’ennesima volta una pessima settimana. Sono usciti nuovi documenti interni dell’azienda, documenti che il social avrebbe voluto tenere lontani dagli occhi del pubblico. Così dopo la prima ondata di scoop forniti da Frances Haugen, ex dipendente di Facebook, ora si parla di altri scandali: dall’incapacità manifesta di moderare i contenuti in India, uno dei mercati più importanti del social, ai rapporti ambigui con alcuni lobbisti.

Forse qualcosa si è rotto definitivamente. Ne hanno discusso la giornalista Kara Swisher e l’esperto di marketing Scott Galloway durante l’ultima puntata di Pivot, podcast del New York Magazine.

Swisher e Galloway sostengono che qualcosa sia cambiato nel modo in cui la stampa affronta il tema Facebook. Al punto che il social network ha cambiato strategia: Zuckerberg e gli altri dirigenti non intendono più chiedere scusa, ma rispondono al fuoco con il fuoco.

«Credo – dice Galloway – che inizino a sentirsi i primi effetti economici, [i dirigenti di Facebook] stanno diventando molto più aggressivi, in un modo che è insolito rispetto a quanto avvenuto in passato. Mark non può più limitarsi a rimanere in silenzio, la prossima volta che succederà qualcosa, il CDA verrà sicuramente incolpato dagli azionisti di Facebook. Succederà di nuovo se non faranno qualcosa di efficace per impedirlo»

Per la prima volta Facebook deve combattere contro uno sforzo coordinato per danneggiare la sua immagine

L’attacco contro Facebook, per la prima volta, è coordinato e segue una strategia molto chiara:

Facebook sta facendo il possibile per sminuire i danni incredibili prodotti dallo scandalo. Sono molto coordinati, molto metodici. Facebook ha un team di PR da oltre 900 persone, hanno miliardi di dollari e studi legali. Agiscono in concerto, coordinati tra di loro. Ma quello che è impressionante è che anche tutta questa faccenda della whistleblower è molto coordinata: allora, ora andiamo sulla TV nazionale a denunciare Facebook, poi portiamo il tema al Congresso. Poi abbiamo anche un sito, che guarda caso è finanziato da un altro miliardario. Abbiamo un consorzio di giornalisti che coordina l’uscita degli scoop. Francamente? Per la prima volta si sta combattendo ad armi pari

spiega sempre Galloway, che continua con una metafora:

Voglio dire, questa cosa non è un caso. È tutto orchestrato. Hanno smesso di combattere i carri armati di Facebook andando alla carica in sella ad un cavallo. Hanno deciso di costruirsi i loro carri armati. Finalmente!

La domanda, allora, è se Mark Zuckerberg e Facebook siano in grado di sopravvivere ad una simile potenza di fuoco senza dover prendere misure drastiche.

Sai, penso che a questo punto… credo, e voglio scriverne a breve, che i giorni di Mark Zuckerberg siano giunti alla fine. Credo che dovrà dimettersi da CEO di Facebook o comunque dedicarsi ad altro.

ipotizza Kara Swisher. Una tesi tutto fuorché inverosimile.

 

 

Facebook ha compiuto vent'anni: ha ancora senso?
Facebook ha compiuto vent'anni: ha ancora senso?
Israele, anche Meta riceve l'ultimatum dell'UE: troppi contenuti Pro-Hamas
Israele, anche Meta riceve l'ultimatum dell'UE: troppi contenuti Pro-Hamas
Facebook rimuoverà il feed dedicato alle news in Europa
Facebook rimuoverà il feed dedicato alle news in Europa
Facebook e Instagram saranno presto (anche) a pagamento
Facebook e Instagram saranno presto (anche) a pagamento
Meta ha sgominato una colossale operazione propagandistica cinese
Meta ha sgominato una colossale operazione propagandistica cinese
Facebook ha approvato alcuni annunci pubblicitari estremamente offensivi e violenti
Facebook ha approvato alcuni annunci pubblicitari estremamente offensivi e violenti
Elon Musk vs Mark Zuckerberg: contrordine, forse l'incontro nella gabbia si farà davvero. I miliardari litigano su data e social dove trasmetterlo
Elon Musk vs Mark Zuckerberg: contrordine, forse l'incontro nella gabbia si farà davvero. I miliardari litigano su data e social dove trasmetterlo