Attacco hacker alla SIAE, minacce e ricatti agli artisti: “pagaci in Bitcoin o riveliamo a tutti…”
Secondo atto dell'attacco informatico contro la SIAE. I dati dell'ente finiscono sul darkweb e ora i cantanti sono bombardati di minacce e tentativi di estorsione.
I dati della SIAE finiscono in vendita sul darkweb: un tesoretto con tutte le informazioni personali dei più importanti artisti italiani. I criminali ne stanno già approfittando: diversi cantanti sono già stati contattati dai criminali, che chiedono un riscatto.
Lo scorso 18 ottobre i sistemi informatici della SIEA sono stati bucati. Gli hacker hanno messo le mani su 60GB di materiale riservato dell’ente che si occupa di tutela del diritto d’autore.
Benvenuto nel Darkweb, abbiamo tutte le informazioni, numero di telefono indirizzo, Iban se non vuoi che non vengano rese pubbliche paga tramite BTC – bitcoin, ndr – al seguente indirizzo 10.000 euro entro e non oltre il giorno 22
recita uno degli SMS inviati agli artisti italiani, tra cui Albano e Samuele Bersani.
Tra le informazioni rubate e diffuse in rete anche i numeri di telefono personali e l’IBAN dei cantanti. C’è chi si difende con l’ironia: «Hanno il mio IBAN? Se mi arriva un bonifico non mi offendo», ironizzano Bersani e Rocco Tanica.
I criminali, inizialmente, speravano di rifarsi sulla SIAE, che tuttavia ha fin da subito chiarito che non avrebbe pagato un centesimo per evitare la divulgazione dei dati rubati lo scorso 18 ottobre.
Nel frattempo la SIAE ha denunciato l’accaduto alle autorità competenti, notificando l’attacco informatico anche al Garante Privacy, così come imposto dalle norme nazionali ed europee. La SIAE si è anche rivolta a Leonardo, che curerà la strategia di damage control e ripristino della sicurezza dei sistemi informatici.
