Johnny Depp è uno di quei personaggi capaci di far sentire in maniera forte la propria presenza (ed anche la sua assenza, considerando che l’incontro dedicato alla presentazione di Puffins è iniziato con un abbondante ritardo). Ciò che colpisce dell’interprete di Jack Sparrow è la sua riflessività nei momenti in cui apre bocca, ed il suo umorismo da slapstick nel momento in cui smette di parlare e cerca in qualche modo d’intrattenere il pubblico. Vi raccontiamo qui di seguito il report dell’incontro con Johnny Depp, dedicato alla presentazione del cartone animato Puffins, direttamente da Alice nella Città.
Saper recitare senza parlare
Puffins è una web-serie animata, incentrata sulle avventure di Johnny Puff, e dei suoi amici, che vivono in tribù nella Tana di Otto. Si tratta di uno prodotto animato per un pubblico prevalentemente prescolare, che si divide tra gag e messaggi educativi (Puffins si può vedere su Chili, Prime Video e su Apple TV).
All’incontro erano presenti i produttori Andrea Iervolino e Monika Bacardi, che hanno sottolineato come Puffins “sia il prodotto di un linguaggio nuovo, perché stiamo puntando su cartoni animati di breve durata, in CGI, con con messaggi educativi, e con una lingua nuova studiata appositamente da Johnny Depp”.
La serie Puffins sarà distribuita in 90 Paesi nel Mondo, ed ovviamente trova in Johnny Depp una grande fonte di richiamo. L’attore ha così spiegato i motivi che lo hanno portato a cimentarsi con un cartone animato.
Mi attirava l’idea di creare un personaggio capace di emettere suoni particolari, che arrivassero a creare reazioni anche nei bambini più piccoli. Ed ho mischiato questo linguaggio con quello della pulcinella del mare.
Si tratta quindi di una vera e propria sfida, che Depp ha sottolineato ricordando come “il mio lavoro, o quello che era il mio lavoro, propone costantemente opportunità del genere“. Ed in questo caso l’interprete ha menzionato in maniera sottile le controversie personali che lo stanno riguardando.
Da piccolo guardavo diversi film muti- ha continuato Depp- come quelli di Charlie Chaplin o di Buster Keaton, e questo modo di fare film è una vera e propria sfida, perché non puoi utilizzare le parole. Ho sempre accettato le sfide: ho scelto la parte di Jack Sparrow perché volevo allargare i miei confini e quelli del personaggio. E poi, che tu abbia 5 o 70 anni, se guardi Bip Bip e Willy il Coyote accetti le situazioni assurde che vengono proposte perché si tratta di un cartone, e volevo cimentarmi con una sfida del genere.
“Mi piacciono le sfide del mio lavoro, o di quello che era il mio lavoro”
Il produttore Iervolino ha anche fatto notare che Johnny Depp ha voluto lavorare a Puffins “perché è un cartone che trasmette dei messaggi educativi. Johnny una volta mi ha raccontato che sua figlia a cinque anni non si sentiva bella come Barbie, e lui allora la portò in giro per farle vedere che non esistono delle bellezze da Barbie. E questo suo modo di fare rientra anche nel progetto Puffins”.
Ad una domanda rivolta dalla platea sulla sua carriera da attore, Johnny Depp ha risposto in maniera molto franca:
Mi piace ancora fare film, e ringrazio i produttori che mi hanno permesso di lavorare a Puffins. Voglio continuare a fare film, ed aiutare le persone a realizzarli. Ci sono tanti ragazzi che si vogliono esprimere, e vorrei supportarli. Il cinema è una sfida ed è bello mettersi alla prova, perciò preferisco fare cose del genere che lavorare all’interno dei soliti meccanismi produttivi. Hollywood ormai è un luogo di vacanza per me.
Concludiamo il nostro report dedicato all’incontro con Johnny Depp sulla presentazione di Puffins con una domanda rivolta all’interprete sul lavoro che lo ha reso più orgoglioso.
Devo dire- ha dichiarato- che la cosa di cui vado più orgoglioso sono i miei figli. Come attore non mi sento mai veramente soddisfatto, perché se arrivi a quel punto inizi ad adagiarti.
Ricordiamo che Johnny Depp è ospite di Alice nella Città, sezione autonoma e parallela alla Festa del Cinema di Roma 2021, che si sta svolgendo dal 14 al 24 ottobre.