Secondo una ricerca condotta da un team di accademici della Carlos III di Madrid e della Graz di Vienna, è possibile utilizzare le inserzioni pubblicitarie di Facebook per raggiungere uno specifico utente del social network.

L’ipotesi che fosse possibile creare un’inserzione così chirurgica da poter raggiungere una pubblicità ad un’utente in particolare – e non agli altri – era dibattuta da tempo. Se ne era parlato un paio di anni fa, quando venne riportato che un manipolo di lobbisti stava cercando di raggiungere specificatamente Donald Trump – e i suoi consiglieri – con una serie di video e post, in modo da influenzare le sue posizioni politiche con un costo irrisorio rispetto a quello di una campagna di lobbying tradizionale.

Secondo il team di ricercatori dietro al paper – dal titolo”Unique on Facebook: Formulation and Evidence of (Nano)targeting Individual Users with non-PII Data” – non solo è possibile, ma è anche relativamente semplice. È sufficiente conoscere i suoi interessi e alcuni dati anagrafici.

“La ricerca – scrive Tech Crunch – riaccende il dibattito sull’enorme mole d’informazioni raccolte da Facebook, dato che possono essere utilizzate per identificare utenti individuali, selezionandoli e rendendoli riconoscibili dalla platea di altri utenti, anche solamente sulla base dei loro interessi”.

Per raggiungere un utente specifico – scrivono i ricercatori nel loro paper – è sufficiente identificare 4 interessi ‘rari’ (non condivisi da molti utenti) oppure 22 interessi generici. Impostando l’inserzione in modo da raggiungere esclusivamente chi ha questi interessi – ed escludendo tutti gli altri – renderebbe possibile creare un’inserzione ‘ad personam’ con un tasso di successo del 90%.