Honda potenzia il suo dipartimento incaricato di immaginare e sviluppare le tecnologie del futuro. Il colosso asiatico investirà 45 miliardi di dollari nel corso dei prossimi sei anni. Tre le aree di ricerca e sviluppo ritenute prioritarie: razzi, robot e eVTOL, i cosiddetti taxi volanti.
Honda, ad ogni modo, non è entrata nei dettagli del suo imponente investimento. Non sappiamo se le fette di questa immensa torta verranno distribuite equamente, o se al contrario l’azienda privilegerà una delle tre aree d’investimento a discapito delle altre.
Le tecnologie al centro di queste tre aree sono estremamente connesse ai nostri business esistenti. Ma siamo anche una compagnia nel campo della mobilità, per questo investire in queste nuove aree ha un alto valore strategico
ha spiegato Marcos Frommer, a capo della comunicazione di Honda. In altre parole, studiare queste tre nuove classi di tecnologia verosimilmente aiuterà anche Honda a produrre auto e servizi di mobilità migliori.
Honda ha anche spiegato di essere interessata ad una soluzione ibrida per i suoi eVTOL. Non saranno alimentati esclusivamente ad energia elettrica ma anche a carburanti tradizionali. In questo modo l’azienda spera di arrivare a prototipi di VTOL ibridi in grado di coprire aree più vaste delle altre soluzioni esclusivamente elettriche, con un’autonomia di almeno 400Km. Grossomodo quanto basta per fare Boston – New York.
Non stupisce nemmeno l’interesse per i robot: Honda si definisce un pioniere del settore. È suo Asimo, uno dei primi robot in grado di spostarsi usando due gambe.
Infine i razzi. Honda sta investendo nello sviluppo di questa tecnologia dal 2019. L’obiettivo dell’azienda è di arrivare ad un prototipo funzionante di un razzo riutilizzabile, su modello SpaceX. Honda guarda con interesse alla possibilità di lanciare in autonomia satelliti ad orbita bassa. “Sarà fondamentale per potenziare la nostra tecnologia e poter offrire servizi e prodotti connessi migliori”, spiega Frommer.
- Honda is doubling down on rockets, robots, and flying cars (theverge.com)