Nuova stretta della Cina sulle criptovalute. Durante un recente Q&A con la stampa, la banca centrale della Cina ha ribadito che tutte le attività legate alle criptovalute sono illegali in Cina. Ne consegue che l’uso di exchange, app e piattaforme di trading – anche se internazionali – è strettamente proibito.

Ad inizio 2021 la Cina aveva impedito alle istituzioni bancarie e ai servizi di pagamento – come Ant Group di Alibaba – di fornire ai loro clienti servizi legati alle criptovalute. Diverse regioni avevano poi messo a bando il mining di criptovalute, smantellando intere aziende, con un impatto severissimo sull’hashrate globale di Bitcoin e Ethereum.

I commenti della banca centrale non sono, dunque, una sorpresa. Sappiamo già da diversi mesi qual è la nuova strategia scelta dalla Cina per le criptovalute. L’unica novità è che il Governo potrebbe ora perseguire anche l’acquisto di criptovalute usando strumenti forniti da aziende estere.

Sta di fatto che le dichiarazioni della banca centrale hanno nuovamente sfiduciato gli investitori: i Bitcoin hanno perso il 6% in poco tempo, e il trend è stato ripreso anche da altre criptovalute.

Un analista ha spiegato alla CNBC che ormai il mercato non è nuovo a questi cali, anche importanti, dovuti all’interventismo – o alla minaccia di interventismo – dei regolatori mondiali. L’analista ha anche aggiunto che finché il Bitcoin non crollerà in maniera stabile e duratura sotto i 38.000$, il mercato delle criptovalute deve essere considerato ancora in Bullish trend, ossia in rialzo.