Nicolas Gentile è da tutti conosciuto come l’hobbit italiano, colui che vorrà costruire una vera e propria Contea. Ma quali sono i dettagli di questo progetto? Quali sono stati gli aneddoti del viaggio dell’Anello?

La fantasia è una naturale attività umana, la quale certamente non distrugge e neppure reca offesa alla Ragione, né smussa l’appetito per la verità scientifica, di cui non ottunde la percezione. Al contrario: più acuta e chiara è la ragione, e migliori fantasie produrrà.

J.R.R.Tolkien

Il padre della fantasia, quel professore di Oxford che decise nella sua vita di dedicare anima e cuore ad un mondo inventato come La Terra di Mezzo, è senza dubbio uno dei più grandi sognatori della storia e della letteratura. Tolkien ha dedicato la sua vita alla creazione di un mondo fantastico, che potesse essere così dettagliato e curato in ogni minimo particolare affinché i lettori avrebbero potuto toccarlo quasi con mano. Nicolas Gentile in qualche modo sembra uscito proprio dalle pagine dello scrittore inglese, sembra come se il pasticcere abruzzese sia uno dei personaggi della Terra di Mezzo e che la sua missione sia proprio quella di far conoscere quanto di bello e fantastico c’è in questa Terra.

Il viaggio che l’ha fatto diventare a tutti l’hobbit italiano è stato solo uno dei grandi traguardi realizzati dallo stesso Nicolas, c’è molto di più dietro a quella missione, c’è un progetto di riqualificazione di un terreno che sarà adibito ad un grande villaggio ispirato alla Contea con lo scopo di lanciare un messaggio

Il nostro Pianeta è la Terra di Mezzo e dobbiamo fare di tutto per preservarlo. Io inizierò nel costruire la Contea.

Proprio per far comprendere al meglio le idee di Nicolas, purtroppo anche malviste da una parte di fandom tolkieniano così purista che non va oltre il “costume” da hobbit, abbiamo realizzato un’intervista a Nicolas Gentile dove ha voluto raccontare la sua vita e i suoi sogni e progetti.

Intervista a Nicolas Gentile, l’Hobbit italiano

Chi è Nicolas Gentile?

Come dice Pirandello, Nicolas è “uno, nessuno e centomila” e anche se ora dopo il viaggio tutti hanno iniziato a conoscermi e mi definiscono l’hobbit Italiano, tutto ciò un po’ limita il mio vero essere. Sì è vero che voglio vivere nella Contea e già per quanto mi riguarda posso dire di viverci già, ma la mia vita è molto semplice. Crescendo in un paese di pochi abitanti posso dire di assaporare il senso familiare di una vita di paese, la ruralità delle tradizioni dei nostri villaggi sia nel bene che nel male. Durante la mia vita tuttavia mi sono appassionato e dedicato alla geologia, fino al conseguimento della laurea, per poi tornare nel mio paese Bucchianico e dedicarmi all’azienda di famiglia diventando pasticcere.

Nicolas è un uomo che ha capito che la vita è breve e deve essere vissuta in tutto e per tutto

Nicolas è un uomo che ha capito che la vita è breve e deve essere vissuta in tutto e per tutto, ma questo lo capii totalmente dopo che mi diagnosticarono nel 2014 la leucemia. Da allora capii l’importanza di vivere la vita al massimo: ogni giorno doveva essere una grande avventura, è stato in quel momento che pensai che gli eventi che organizzavo, seppur meravigliosi, dovevano trasformarsi in qualcosa di più concreto. Iniziai a cambiare il mio modo di vedere le cose e capire che dovevo agire immediatamente per realizzare tutto ciò che amavo, compreso la Contea. Sono un uomo che vuole donare emozioni agli altri e vive di quello sguardo fantastico perso nei propri sogni.

 

Parlaci del progetto della Contea

Deriva da tanti pensieri e motivazioni. In primis il mio amore per il mondo fantasy e il gioco di ruolo. Ho sempre letto tantissimo, non solo Tolkien, e da sempre mi immaginavo all’interno di quei mondi, così iniziai a guardarmi intorno con occhi più da hobbit che da abruzzese e vidi questo terreno con una grande quercia secolare al centro. Dopo varie vicissitudini riuscii ad acquistare questi due ettari di terra per poter realizzare il mio sogno. All’inizio in realtà pensavo più ad una singola casa hobbit, per me e la mia famiglia e non ad una Contea allargata. Fu il primo evento che organizzai in questo luogo, la festa di compleanno di Bilbo nel 2018, che mi fece capire la potenzialità di questo progetto. Tutti i partecipanti iniziarono i giorni successivi a dirmi quanto sarebbe stato bello se invece che una casa hobbit la collina fosse sparsa di tante case, potendo vivere a stretto contatto con la natura proprio come i mezzuomini.

Da allora non mi sono più fermato e ho deciso che la mia missione sarebbe stata quella di realizzare la Contea e dare l’occasione a tutti coloro che me lo chiederanno di vivere una vita da hobbit.

Il primo muro, o drago, con il quale mi sono scontrato è il costo di realizzazione di questo progetto (e l’infinita burocrazia che c’è dietro) io lo ripeto sono un pasticcere ed il mio lavoro può dar da mangiare a me e la mia famiglia e non riesco a sobbarcarmi una tale spesa. Provai anche a fare un business-plan con un ente che gestisce fondi Europei, ma la risposta fu “non siamo interessati a finanziare il villaggio di Pippo e Paperino” allora capii che dovevo partire dal basso e dall’aiuto di tutti, ergo un crowdfunding. In questo anno e mezzo, pandemia inclusa, iniziai a far conoscere la pagina MyHobbitLife e Nicolas in quanto dovevo far comprendere a chi vorrà donare soldi il perché e la persona che sta dietro a questo progetto così ambizioso. Adesso che sono arrivato a 100.000 follower, che anche i giornali esteri hanno parlato di me e tantissimi mi iniziano a conoscere, un po’ di paura sta arrivando perché non voglio e non posso sbagliare.

Per quanto riguarda le cose tecniche stiamo parlando quasi di 1 milione e mezzo di euro, che sono tantissimi, ma giustificati dal fatto che le case saranno tutte ecosostenibili al 100%, i materiali a impatto zero, con una classe energetica altissima (In Italia ce ne sono una cinquantina di case con questa classe). Per la burocrazia verrà inquadrato come una sorta di agriturismo fantasy, ma a me non interessa più di tanto il risvolto economico di questo villaggio. Mi interessa che le persone vivano bene l’esperienza della vita hobbit perché la Contea non sarà un posto, ma una speranza.

Più in specifico
Verrà costruita una Grande Casa Hobbit, con corridoi, stanze per gli ospiti, saloni, sale da pranzo, stanze per il Gioco di Ruolo dove poter soggiornare e vivere la vera comodità degli Hobbit, più altre quattro case hobbit più piccole sparse tra i prati e i boschi e unite da sentieri e siepi e staccionate sempre adibite al pernotto. Inoltre nel progetto sono previsti anche i Caravan dei Nani, (ovvero strutture mobili interamente costruite a tema, completamente di legno riprendendo le forme degli antichi Carri Gitani che solcavano le vie nell’Europa di più di un secolo fa) e La Locanda del Drago Verde, dove poter fare festa, bere e mangiare come solevano fare i veri abitanti della Contea. La Contea Gentile comunque non sarà solo un villaggio, ma una vera e propria esperienza di vita a metà tra la cultura hobbit e quella abruzzese.
Entro l’estate del 2022 saranno previsti la fine dei primi lavori.

Come saranno le dimore della contea (rendering: NIcolas Gentile)

 

La tua passione per la Terra di Mezzo nasce nelle pagine di Tolkien o grazie ai film?

Il 14 febbraio del 2000 mi venne un tecnico ad installare uno dei primi computer con connessione Internet a 56k. Cazzeggiando sui vari motori di ricerca vidi il banner pubblicitario del film de Il Signore degli Anelli che sarebbe uscito da li ad un anno. All’interno di quel banner c’era un’immagine di un orco e fui attratto proprio da quel mostro. Poco tempo dopo mi recai in libreria e vidi proprio Il Signore degli Anelli e ricordandomi dell’orco, decisi di provare a leggerlo. Fu una lettura incredibile, intanto la prima di mia spontanea volontà, ricordo di nottate passate in bianco perché non riuscivo a distaccarmi da quelle pagine. Poi un anno dopo venne il film e la mia passione aumentò all’ennesima potenza, data dalla bellezza della pellicola di Peter Jackson anche se mi ritengo fortunato ad aver immaginato la Terra di Mezzo prima dell’uscita del film.

Il tuo personaggio preferito?

Senza dubbio il mio personaggio preferito è Gandalf il Grigio, perché più che un Bilbo o Frodo io sono proprio un Gandalf, in quanto la cosa che mi piace di più è coinvolgere le altre persone in progetti e avventure. Non per niente mi sono detto e ripromesso che quando sarò più anziano dovrò farmi crescere una bella barba lunga per cercare di accaparrare matti come me per altre avventure. Specifico proprio Gandalf il Grigio che, a differenza di Gandalf Il Bianco, poco umano e troppo etereo, il Grigio è un mentore fallibile, con la risata e la collera sempre pronte e soprattutto non perfetto: meraviglioso proprio nella sua imperfezione. 

Ora passiamo al viaggio dell’Anello, pensare di mettersi in cammino per 300 km? Come l’hai pensato? Le difficoltà e il ricordo più bello?

Il viaggio dell’Anello è una di quelle avventure che ho sempre voluto vivere, che ho sempre letto nei libri di Tolkien e che non sono mai riuscito a fare. Tuttavia ero certo che la forza mediatica di un cammino di questo tipo, fatto in questo modo e in costume, avrebbe dato una spinta notevolissima per il crowdfunding. Prima del viaggio solo su Instagram partivo con 30.000 followers e ora mi seguono in 100.000, con decine di articoli scritti dalle più grandi testate nazionali e internazionali. Le difficoltà ovviamente ci sono state, ma anche le grandi emozioni come l’accoglienza dei vari paesi che abbiamo visitato, con cene e pranzi improvvisati e offerti.

Il viaggio è servito per promuovere il crowdfunding, ma anche far scoprire quanto di bello c’è intorno a noi

Ma questo viaggio, oltre è a promuovere il crowdfunding, è stato anche un modo per far capire quanto siamo fortunati ad abitare in una Terra così meravigliosa, piena di luoghi fantastici, permeati di Storia, natura e bellezza. Tra i momenti che non dimenticherò mai la nottata in tenda dopo ore di diluvio in una delle più antiche faggete d’Europa, che si trova in Molise. Nonostante il sacco a pelo, abiti pesanti addosso, sciarpe e chi più ne ha più ne metta pensavo di non farcela dal freddo, abbiamo tutti sofferto tantissimo. Altro punto difficile del viaggio è quando ci siamo persi nei boschi del Molise, con i cellulari che non prendevano, non riuscendo a trovare il percorso originario ci siamo persi e abbiamo iniziato a vagare per ore e ore, fino a che ci siamo trovati a Rionero Sannitico con gli abitanti che sono venuti a rifocilarci.

L’aneddoto più emozionante è senza dubbio aver gettato l’anello: con tutti i compagni ci siamo abbracciati e lasciati ad un pianto liberatorio vuoi per la fine del viaggio, vuoi per l’impresa che avevamo realizzato eravamo invasi dalle emozioni. In più vi svelo un piccolo segreto: nonostante avessi l’autorizzazione a gettare l’anello nel Vesuvio, proprio per non mancare di rispetto alla mia etica da amante della natura, non l’ho gettato realmente. Tuttavia la missione era non riportare l’anello alla Contea e per questo decisi di regalarlo ad un nostro piccolo fan di 15 anni che ci ha seguito per tutto il viaggio, venuto fino sopra il Vesuvio a fare il tifo per noi.

La compagnia dell’anello vicino a Rocca Scalegna

Alcuni fan di Tolkien (haters puristi) storcono il naso, che cosa vuoi dire?

Che nonostante ho cercato sempre di metterci la faccia, di far capire quanto di buono c’è in questo mondo e nelle mie intenzioni l’invidia e la cattiveria ancora popolano la nostra Terra. Purtroppo gli haters li ho iniziati a conoscere mano a mano che il progetto iniziava a prendere forma. Anni fa trovai anche la mia casa hobbit distrutta, ed erano pochi mesi che avevo iniziato il progetto, ma questo non mi ha fermato. Pochi giorni prima del crowdfunding c’è chi si è spacciato addirittura per me utilizzando la mia “notorietà” per chiedere soldi. Ho ricevuto moltissimi attacchi sul discorso dei copyright violati, cosa che ovviamente non ho mai preso in considerazione quello di appropriarmi dei nomi coperti dai diritti di Tolkien. Anche personaggi purtroppo all’interno del mondo tolkieniano sono usciti fuori, non so se per invidia o altro, con discorsi non belli su di me e sulla purezza del progetto. Di controbalzo fortunatamente ci sono tante realtà (come Sentieri Tolkieniani, Associazione Italiana Studi Tolkieniani, Progetto Happiness, La Tana del Drago, i vari Smial giusto per citarne alcune) che invece mi hanno appoggiato totalmente comprendendo la vera anima di questa idea: la fantasia.

Più in specifico
Nicolas Gentile non ha acquisito nessun diritto di usare la parola HOBBIT® nei propri progetti economici. Le pagine social dal nome “MyHobbitLife” non hanno scopo di lucro, ma solo di divulgazione del progetto vero e proprio che avrà come nome “La Contea Gentile“. Tutto il progetto non avrà alcuna accezione commerciale con le opere di Tolkien, anche se è palese che ad esse si ispira. Bucchianico, dove sorgerà la Contea Gentile, un tempo faceva davvero parte di una Contea legalmente costituita, Gentile è il cognome di Nicolas e le case ipogee con le porte e le finestre rotonde non hanno copyright. Inoltre tutti i progetti, le immagini usate, i vestiti, i nomi che sono stati utilizzati e che utilizzeranno saranno originali al 100%, quindi non lederanno alcun copyright. Il progetto, grande, ambizioso è partito e regolato dalle normative e dalle leggi accuratamente visionate da legali esperti.

Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé.
(Pablo Neruda)

Sono anche padre di famiglia con le mie responsabilità e a volte capita che i miei figli mi dicano “papà devi crescere”, ma credo che tutti noi secondo me siamo dei bambini, rinchiusi in dei gusci da adulti. Tutti i grandi vorrebbero spogliarsi dal vestito da adulto per poter vivere come i bambini, solo che per tanti presupposti e auto-pregiudizi ci rinchiudiamo in questa corazza inutile e tante delle cose che vorremmo fare non le facciamo. È una cosa che ho sempre odiato ed è per questo che ho sempre cercato di fare quello che sentivo nel mio cuore anche contro le dicerie dei miei paesani, che per diversi periodi mi prendevano per matto o drogato, semplicemente perché mi vedevano magari uscire con un mantello per andare in un bosco.

Però ho cercato di mantenere questo spirito da bambino sempre vivo.

Gioco di ruolo continuamente, adoro montare i Lego quasi più dei miei figli. La cosa che noi nerd abbiamo in  più rispetto agli altri è proprio questa consapevolezza di poter mantenere la nostra parte fanciullesca senza per forza darci un tono da adulti. 

Durante la pandemia come hai vissuto?

Come tutte le attività abbiamo dovuto chiudere anche noi e come tante aziende familiari ce la siamo vista veramente brutta. Tuttavia sono stato lungimirante su una vicenda, quando ho iniziato a vedere l’aumento dei contagi (da buon appassionato di zombie e pandemie quale sono) ho preso le mie cose e con i miei figli e mia moglie ci siamo trasferiti in campagna dai miei genitori. Lì iniziò ufficialmente il progetto MyHobbitLife. In un momento storicamente devastante cercavo di far riflettere sull’importanza di una vita sana, all’aria aperta, a contatto con la natura e con i propri cari. Chiaramente avendo tanto tempo da dedicare a noi stessi siamo riusciti a focalizzare tutti gli obiettivi per la realizzazione della Contea. 

Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna e dietro ad un grande hobbit?

C’è una grandissima hobbit. Durante il viaggio dell’anello io ero Samvise Gamgee ed ero fortunato ad avere la mia Rosie Cotton che mi aspettava a casa con i miei due figli. Tutto ciò sarebbe stato impossibile da fare da solo senza l’appoggio totale della mia Alice, io ci metto la faccia è vero, ma il 51% del progetto è suo che mi ha sempre spronato al punto giusto e al momento giusto.

Quando ti sei reso conto che tutto stava diventando realtà e che fuori da Bucchianico si stavano accorgendo di te?

La sera del nostro arrivo al pub di Pomigliano d’Arco, dopo aver gettato l’anello, siamo stati accolti da una folla incredibile di persone. C’è chi voleva il mio autografo, una mia foto, chi voleva soltanto salutarmi, mi sono sentito per la mia prima volta un po’ VIP e ho capito che la missione della Compagnia dell’Anello era riuscita nel suo intento: quella di farsi conoscere al mondo con il suo progetto ambizioso della Contea. C’eravamo riusciti ed è stato incredibile. 

Come vedi il futuro?

Sono un inguaribile ottimista, io il futuro lo vedo roseo perché sto vivendo un sogno che è però alla portata di tutti. Se sono riuscito io a unire dei compagni e viaggiare per km e km o come spero iniziare a costruire la prima casa hobbit nella Contea, vuol dire che tutti possono. Basta solo volerlo. Io non salverò il mondo, magari salverò il mio di mondo, ma vorrei che passasse il messaggio che se tutti iniziassero a salvare i propri mondi ecco che il Pianeta ne gioverebbe totalmente.

 

Visitate il sito della Contea Gentile per avere tutte le informazioni sul crowdfunding