Quando si parla del Dune di Alejandro Jodorowsky si chiama in causa un capolavoro mai fatto, uno di quei film che avrebbe rappresentato una pietra miliare ed un punto di riferimento nella storia della cinematografia, ed in questa recensione di Jodorowsky’s Dune s’intende sottolineare come il documentario nelle sale cinematografiche dal 6 settembre non faccia che aumentare la curiosità ed il rimpianto per un film mai fatto che però ha continuato ad alimentare tanto grande cinema.
I più grandi artisti del mondo per un progetto colossale
All’inizio di Jodorowsky’s Dune viene intervistato Nicolas Winding Refn, che dichiara di essere stato tra i pochi ad aver potuto “vedere” il film, e tutto questo grazie al grande libro in cui è rappresentata sequenza per sequenza la successione delle scene di Dune. Lo stesso Refn definisce questa esperienza come un qualcosa di fantastico, e più ci si addentra nel profondo di quello che sarebbe stato il Dune di Jodorowsky e più si prende coscienza del fatto che il regista messicano aveva concepito un lungometraggio impareggiabile.
Dopo il successo de La Montagna Sacra del 1973 Jodorowsky è all’apice del successo, ed avrebbe la possibilità di realizzare qualsiasi tipo di film abbia in mente, e per qualche motivo sceglie Dune di Frank Herbert, un capolavoro della fantascienza che unisce azione, mistero, dramma, ambientalismo e psichedelia. Insomma, pane per i denti di Alejandro Jodorowsky.
Lo stesso regista accompagna il racconto durante il documentario, che ha anche il grande merito di mostrare diverse sequenze tratte dagli storyboard del film, calando gli spettatori esattamente nelle atmosfere e nelle immagini del lungometraggio mancato.
In questa recensione Jodorowsky’s Dune non si può mancare un elogio a questa scelta che non fa altro che restituire agli appassionati un po’ di quello che avrebbe potuto rappresentare visivamente questo lungometraggio.
Il Dune di Jodorowsky si sarebbe aperto con il più grande piano sequenza della storia del cinema.
Parliamo di una sequenza capace addirittura di entrare sempre più all’interno di una galassia, mostrando i conflitti tra navi spaziali da combattimento, ed arrivando fino a dentro il palazzo del Duca Leto, lì da dove parte la storia.
Gli storyboard che si susseguono riescono a dare un’idea della complessità della scena, nata da uno spunto di Jodorowsky tratto da L’infernale Quinlan di Orson Welles. Ed a proposito di Orson Welles, è proprio il grande cineasta ad essere compreso tra i nomi che fanno parte dell’incredibile cast del Dune di Jodorowsky.
Le ambizioni del regista messicano erano altissime, al punto tale da voler coinvolgere personaggi del livello di Salvator Dalì, Mick Jagger, e lo stesso Orson Welles. Ogni comparto della produzione del film aveva dei personaggi geniali a farne parte: gli storyboard, ad esempio, sono stati realizzati da Moebius, considerato forse il più grande fumettista francese di sempre.
Jodorowsky ha permesso anche con le sue idee, e con i personaggi da lui ingaggiati, di aprire uno spiraglio importante a grandi artisti verso il mondo del cinema hollywoodiano: Hans Ruedi Giger, l’artista che sta dietro il concepimento dello xenomorfo di Alien, era stato ingaggiato da Jodorowsky per lavorare alla realizzazione dell’aspetto del pianeta degli Harkonnen. Qualche anno dopo Giger lavorerà ad un capolavoro del cinema horror, diventando anch’egli un’icona.
Jodorowsky era pronto a rendere Dune un film indimenticabile anche grazie alla musica: tra gli artisti che aveva deciso di includere per realizzare la colonna sonora del lungometraggio c’erano i Pink Floyd, all’epoca a lavoro sul loro successo Dark Side of the Moon. Basterebbe solo l’elenco dei nomi coinvolti nella produzione per capire che tipo di progetto si stesse realizzando dietro a Dune.
Uno sguardo verso un’opera unica
Il documentario di Frank Pavich aiuta a comprendere in maniera efficace la storia dietro al film, e tutto ciò che il lungometraggio sci-fi sarebbe potuto essere e, purtroppo, non è stato. Le interviste a personaggi come lo stesso Alejandro Jodorowsky, accompagnate dalla successione di immagini, schizzi preparatori e storyboard che aiutano ad addentrare all’interno della storia di una produzione che diventa essa stessa racconto.
Perché dietro la realizzazione di questo Dune c’è un racconto appassionante e che fa percorrere un viaggio emotivo allo spettatore.
Il tutto si conclude con il sogno mancato, quel momento in cui ci si rende veramente conto che tutto ciò che è stato raccontato resterà tale. L’apparizione nella stessa pellicola di Orson Welles, Mick Jagger e Salvator Dalì, le musiche dei Pink Floyd, le visione di Giger. Tutte queste cose sono andate perdute come “lacrime nella pioggia”.
Anzi, no, il documentario Jodorowsky’s Dune serve proprio a mantenere un qualcosa di quel capolavoro mancato, a portare avanti l’eredità di un film leggendario che non è mai potuto arrivare sul grande schermo, ma che ha alimentato tanto cinema.
Solo qualche anno dopo la mancata realizzazione del Dune di Jodorowsky un personaggio come George Lucas girerà Star Wars, facendo fare il definitivo salto di livello al cinema di fantascienza. Ma diversi di quei semi che sono stati raccolti anche da Star Wars erano stati lanciato dal Dune di Jodorowsky.
Chiudiamo questa recensione su Jodorowsky’s Dune sottolineando come ogni grande appassionato di cinema dovrebbe vedere questo documentario, per comprendere quanto il film sci-fi ispirato al romanzo di Frank Herbert sia il più bel lungometraggio mancato, e rappresenti un grande rimpianto per tanti appassionati ed addetti ai lavori.
Ma le cose più belle non scompaiono, ed anzi continuano a vivere e ad alimentarsi nel tempo, ed è questo il caso del Dune di Jodorowsky, un film che avrebbe conquistato il mondo, e che forse lo avrebbe un po’ cambiato. Sicuramente avrebbe fatto questa cosa nei confronti del mondo del cinema. Se solo si pensa che il Dune di Jodorowsky sarebbe potuto uscire in sala poco prima della produzione di Star Wars, allora si può considerare che l’intera storia del cinema e della produzione dei blockbuster sarebbe potuta andare diversamente.
Jodorowsky’s Dune sarà disponibile dal 6 settembre al cinema, per far addentrare gli appassionati all’interno di un mondo completamente visionario e di un capolavoro mai fatto, che grida tutt’ora di essere portato sul grande schermo.
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Jodorowsky's Dune è ciò che di più vicino ci potrà mai essere rispetto al capolavoro mancato che non è mai arrivato sul grande schermo. Questo documentario ricostruisce con attenzione ed in maniera coinvolgente il percorso che ha portato al sogno infranto di vedere Alejandro Jodorowsky adattare Dune.
- Il documentario offre uno sguardo completo alla lavorazione del film Dune.
- Le sequenze che ricostruiscono alcune scene di Dune permettono d'immaginare che tipo di film sarebbe potuto essere.
- Le interviste ai protagonisti sono ben fatte e permettono di ricostruire in maniera fedele e coinvolgente la storia del progetto.
- Forse del minutaggio in più avrebbe permesso di approfondire altri aspetti importanti della produzione un po' tralasciati.