La disinformazione, sia nel mondo di internet che in quello dei social network andando più nello specifico, è ormai un grosso problema per diversi ambiti, dalle nozioni sbagliate della medicina alle notizie che circolano e finiscono per disinformare la popolazione. Mentre le piattaforme, fra cui anche Google stessa, fanno il possibile per evitare al massimo questo fenomeno, ovviamente tranne quando è volutamente creato per fini ironici e dichiarato in partenza, uno studio ha dimostrato in realtà che la situazione è piuttosto grave su Facebook.
Stando a quanto ripreso dal The Washington Post infatti, un recente studio condotto dalla New York University e dall’Université Grenoble Alpes francese ha preso in considerazione il periodo da agosto 2020 a gennaio 2021, dimostrando dimostrato l’enorme aumento di condivisioni e interazioni per le fake news. Ovviamente, la piattaforma fa il possibile per combattere il tutto, come accennato in apertura, ma pare che all’effettivo contenuti simili a questi risultino molto più considerati e creino in genere più interazioni.
Si parla di risultati 6 volte maggiori, commentati anche da una Joe Osborne di Facebook vista la gravità della situazione:
Questo report prende in considerazione principalmente il modo in cui le persone interagiscono con i contenuti, il che non dovrebbe essere confuso con il modo in cui queste lo vedono all’effettivo su Facebook. Quando guardi ai contenuti che raggiunge più utenti su Facebook, non è quello che questo studio suggerisce.
Il fatto che quindi contenuti disinformativi ed errati creino più coinvolgimento non è quindi un vero e proprio problema a cui Facebook può porre soluzioni, all’infuori del continuare a combattere l’arrivo di materiale come questo sul proprio portale, cosa ovviamente molto difficile da gestire se si considera le molte lingue e la mole di utenza presente.