Facebook ha annunciato l’intenzione di fondare una commissione speciale incaricata di occuparsi delle sfide legate alle elezioni. La commissione elettorale avrà una giurisdizione non limitata agli Stati Uniti, ma interverrà su questioni politiche di carattere internazionale.
Sarà incaricata di consigliare Facebook su una pluralità di temi: da come regolare le inserzioni pagate dai partiti politici e dai comitati elettorali, alla definizione delle policy necessarie per contrastare le campagne di disinformazione – come quella avvenuta nelle controverse presidenziali americane del 2016.
La commissione – scrive ArsTechnica – servirà anche lo scopo di liberare Mark Zuckerberg, e gli altri dirigenti di Facebook, dall’onere di dover prendere in prima persona decisioni strategiche su temi estremamente delicati. “Zuckerberg non vuole essere l’unica autorità all’interno dell’azienda in materia di contenuti politici”, ha sintetizzato il New York Times in queste ore.
L’implementazione dei cambiamenti proposti dalla commissione spetterà comunque ai dirigenti di Faceboook. In qualche modo, il nuovo organo andrà a coadiuvare il già noto Oversight Board, ossia il comitato esterno e semi-indipendente che ha già consigliato Facebook su cosa fare con il ban a Donald Trump. Il comitato è composto da un team di accademici, ex politici e giornalisti ed è stato definito la ‘Corte Suprema’ del social network.
La differenza è che se l’Oversight Board risponde esclusivamente sulle questioni che vengono portate alla sua attenzione direttamente da Facebook, la nuova task force elettorale avrà un approccio più proattivo e potrà suggerire cambiamenti in modo autonomo, senza che il suo parare venga attivamente sollecitato dall’azienda.