Non si conosce, ma provoca degli effetti importanti sul clima europeo: è l’influenza del fenomeno opposto, La Niña, cioè il periodico e anomalo raffreddamento del medesimo settore del Pacifico.
Le conseguenze sul clima italiano del Niño, il periodico riscaldamento delle acque del Pacifico Tropicale, sono ben note, e in particolare è molto chiara la sua capacità di scatenare nel nostro Paese stagioni estive insolitamente calde (come le ultime che abbiamo vissuto). Meno evidente, e magari anche meno conosciuta, è l’influenza del fenomeno opposto, La Niña, cioè il periodico e anomalo raffreddamento del medesimo settore del Pacifico. Eppure alcune ricerche mostrano come, specie nelle stagioni autunnali e invernali, ci sia effettivamente un legame fra La Niña e il clima italiano.
Se cambia La Niña, cambia l’inverno
Cerchiamo di capire qualcosa in più su questo fenomeno. La Niña è un periodico raffreddamento delle acque del Pacifico Tropicale Centrale e Orientale e, contrariamente al suo opposto (El Niño), rappresenta un rafforzamento delle normali condizioni presenti in questo oceano, dove le acque più calde si concentrano nel settore occidentale (Western Pacific Warm Pool). Tuttavia questo raffreddamento della superficie marina può avvenire con diverse modalità. In particolar modo, mentre fino a qualche decennio fa il raffreddamento iniziava praticamente sempre dal settore più orientale del Pacifico, quello che lambisce il Sud America (per poi estendersi alle aree centrali del bacino) nell’ultimo periodo sempre più spesso si sono osservati molti episodi in cui le acque fredde sono comparse prima nel Pacifico Tropicale Centrale per poi espandersi da qui verso est.
Quindi ci sono due differenti modalità di sviluppo de La Niña che conducono a due differenti influenze sul clima europeo.
La Niña indica la strada alle perturbazioni
E’ possibile che una periodica anomalia nella temperatura delle acque del Pacifico, lontano dall’Italia migliaia e migliaia di chilometri, riesca a influenzare il clima in Europa? Possiamo dire di sì, confermando che in realtà il Pacifico Tropicale è molto ampio, circa 15 mila chilometri, e quindi la sua temperatura influenza un’ampia fetta dell’atmosfera, con inevitabili conseguenze sulla circolazione atmosferica a scala planetaria.
Ecco anche perché le differenti modalità con cui si raffredda tale oceano conducono a conseguenze di diverso tipo sul clima, sia a livello regionale che mondiale. In particolare, in un recente lavoro (Impacts of two types of La Niña on the NAO during boreal winter) pubblicato sulla rivista scientifica Climate Dynamics, alcuni ricercatori dell’Accademia Cinese delle Scienze e dell’Università delle Hawaii descrivono come episodi de La Niña che si sviluppano sul lato più orientale del Pacifico favoriscano, in Europa, stagioni fredde caratterizzate da una NAO negativa (per sapere di più Oscillazione Nord Atlantica), mentre eventi de La Niña che si manifestano a partire dalle zone centrali dell’Oceano conducano, nel nostro continente, ad autunni e inverni in compagnia di una NAQO positiva.
Poiché l’episodio in corso ha visto il raffreddamento della superficie marina manifestarsi principalmente nel settore centrale del Pacifico Tropicale, tutto lascia pensare che nei prossimi la circolazione atmosferica nel nostro continente sarà caratterizzata da una NAO positiva: quindi un maggior numero di perturbazioni sull’Europa Settentrionale e Centrale, con parziale coinvolgimento del Nord Italia, mentre nel Mediterraneo c’è da attendersi un’anomala insistenza dell’alta pressione, con condizioni di tempo asciutto e insolitamente mite anche nel Centro e Sud Italia.
- Ecco come La Niña deciderà le caratteristiche di Autunno e Inverno (blueplanetearth.it)