Arriva questa settimana nei cinema Free Guy – Eroe per gioco, commedia d’azione con protagonisti Ryan Reynolds, Jodie Comer e Taika Waititi ambientata all’interno di un singolare videogioco open world. Non si tratta della prima volta che un film di fantascienza tratta un setting simile: quali sono, dunque, i 10 migliori film ambientati nei videogiochi? Difficile stilare una classifica, ma noi abbiamo selezionato dieci titoli tra i più significativi. Tra l’altro, stendendo questa lista, viene da pensare come, tutto sommato, sia mediamente più alta la qualità dei film ispirati al mondo dei videogiochi che non quella dei film direttamente tratti da essi…

Tron / Tron Legacy

Potremmo dire che parte tutto da qui. Tron è non solo il primo film che parla di videogiochi in senso lato, ma è anche il primo ambientato all’interno di uno di essi e uno dei primissimi esempi (assolutamente all’avanguardia) dell’utilizzo della CGI e degli effetti speciali al computer nel cinema. La storia di un universo parallelo all’interno di un software apre gli orizzonti al cinema di genere e rende assolutamente iconica la sua veste grafica, minimalista e fatta di ampi spazi e luci al neon, rendendo vivido il mondo all’interno di un computer. Il sequel Tron Legacy narra inoltre una storia dai sottotesti molto interessanti, purtroppo però poco esplorati.

Ralph Spaccatutto / Ralph Spacca Internet

Rich Moore realizza uno dei primi, veri multiversi degli anni duemila, per certi versi creando una sorta di versione videoludica di Chi ha incastrato Roger Rabbit nel suo voler mischiare properties di ogni genere. L’idea è vincente, per quanto bizzarra: i personaggi dei videogiochi vivono le loro avventure nei rispettivi universi narrativi ma, finito il “turno di lavoro” vivono in un universo condiviso, nascondendo indole e aspirazioni a volte diverse da quelle del ruolo a loro imposto “per copione”. E il nostro Ralph si sente decisamente fuori posto là dove gli è imposto di stare…
Meno ispirato e più commerciale, ma sempre molto divertente, il seguito, che allarga i confini della storia al di là dei cabinati da sala giochi per spingersi direttamente in rete.

Jumanji – Benvenuti nella giungla / Jumanji: The Next Level

Sulla carta, l’idea di fare un sequel/reboot tardivo di un piccolo-grande cult degli anni ’90, Jumanji, non suonava benissimo: sembrava l’ennesimo ammodernamento non necessario di qualcosa che era perfetto nel momento storico in cui è uscito e risulta invece stonato fuori dal suo contesto. Ebbene, a dispetto delle apparenze, i due nuovi Jumanji sono risultati freschi, divertenti e ben studiati. In questa nuova versione, Jumanji è un vecchio videogioco, e invece di rendere reali le creature evocate come nella versione tabletop presente nel film con Robin Williams, qui i protagonisti finiscono all’interno del gioco assumendo identità assolutamente alternative, anche nell’aspetto, interpretate con grande verve da Dwayne Johnson, Jack Black, Kevin Hart e Karen Gillan. Molto divertenti, dal punto di vista videoludico, alcuni rimandi molto azzeccati, come il numero di vite a disposizione e il fatto che gli NPC siano molto limitati, nelle loro possibili interazioni.

Nirvana

“Nirvana è sicuramente fuori stile rispetto al cinema italiano”, ha affermato tempo fa il suo regista, Gabriele Salvatores, premio Oscar e autentico orgoglio del cinema italiano per la sua continua voglia di sperimentare e spostare i limiti di quello che è usuale sempre un po’ più in là.

Lo ha fatto diverse volte nella sua carriera, e spesso questi suoi esperimenti, per quanto non commercialmente riuscitissimi, diventano dei cult. Ed è proprio il caso di Nirvana, film di fantascienza del 1997 che parla di esistenzialismo e nuove tecnologie, in un contesto completamente nuovo per la filmografia italiana del periodo. Il personaggio interpretato da Christopher Lambert è un programmatore di videogiochi in un futuro non così lontano, la cui creazione prende letteralmente vita: il personaggio protagonista del gioco (incarnato da Diego Abatantuono) prende coscienza di sé e chiede di essere “terminato”. Assolutamente da recuperare, se non l’avete mai visto!

Pixels

Independence Day… ma gli alieni sono personaggi dei videogiochi. Ok, è una delle idee più assurde mai concepite per il grande schermo, ma incredibilmente il film funziona, se lo si prende come quello che è: una gigantesca giostra dell’assurdo, tenuta insieme da idee che strappano sorrisi (le auto-fantasmini di Pac-Man sono una piccola genialata) e un cast altrettanto bizzarro, ben assortito e funzionale, con nomi come Adam Sandler, Kevin James e Peter Dinklage, che in una action comedy come questa ci sguazzano.

Ready Player One

Fermi tutti, entra il Maestro. Poco importa se il film è sbilanciato e con evidenti problemi: non solo Ready Player One è uno spettacolo visivo notevole nelle scene ambientate nel mondo virtuale di Oasis, ma Steven Spielberg riesce a infilarci del metacinema di grandissimo valore, confermando che tutti possono imitarlo, ma il cinema fantastico anni ’80 l’ha praticamente plasmato lui.
Il film riadatta per il grande schermo il popolare romanzo di Ernest Cline ambientato in un futuro distopico in cui si fugge dalla realtà su un universo virtuale, che per molti diventa reale ed effettivo lavorandoci e studiandoci all’interno. Una incredibile caccia al tesoro porterà un ragazzo e il suo gruppo di amici a cambiare le regole del gioco… e forse anche della società.

.hack//The Movie

Tutto il franchise di .hack// è molto interessante dal punto di vista delle storie ambientate “all’interno di un videogioco”. Si tratta di un franchise creato da Bandai Namco Entertainment ormai vent’anni fa, in cui le vicende dei protagonisti nella vita reale si incrociano con quelle che accadono nello spazio di un mondo virtuale che sta capitalizzando l’attenzione del pubblico mondiale ma che nasconde molte insidie. Di fatto, ha precorso sia Ready Player One che Sword Art Online, ed è stato anche il più grande progetto transmediale dei primi anni duemila e uno dei più grandi in assoluto degli ultimi vent’anni, andando a coinvolgere anime, manga, film per il cinema, videogiochi etc. in un unicum che si alimenta a vicenda. Ogni elemento del franchise è fruibile a sé ma è parte di un puzzle piuttosto avvincente, anche se oramai difficile da mettere insieme. .hack//The Movie, nello specifico, è uscito nel 2012, e la versione Home Video in Blu-Ray comprende un videogioco per PlayStation 3.

Gamer

Per la serie: film che meritavano più attenzione e invece son caduti nell’oblio. Diretto dal folle duo composto da Mark Neverldine e Bryan Taylor, che ha vissuto il suo lustro di gloria tra il 2006 e il 2011, grazie al folgorante esordio di Crank poi affossato dai risultati molto altalenanti degli altri loro film (tra cui i fallimentari Jonah Hex e Ghost Rider: Spirit of Vengeance), Gamer è uscito quando ancora cavalcavano l’onda e avevano qualcosa di interessante da dire.
L’azione non è ambientata in un vero e proprio videogioco, quanto in una versione “live” di una sorta di Fortnite ante-litteram completamente legale, in un distopico futuro. I giocatori, tramite una avveniristica quanto inquietante nuova tecnologia, prendono il controllo di esseri umani in carne e ossa che partecipano a una sorta di real-life videogame / reality, che può essere anche molto brutale, nel suo contesto competitivo…
Nel complesso si tratta di niente più di un film da cassetta, ma le interpretazioni lo tengono a galla (soprattutto quella di un perfetto Michael C. Hall) e il concept poteva essere maggiormente esplorato.

Scott Pilgrim vs. the World

Con Scott Pilgrim siamo nel metatesto più assoluto: non è ambientato nel “mondo reale”, e molto di quel che succede segue dinamiche proprie dei mondi videoludici: onomatopee, indicatori e hub in sovrimpressione, “vite” bonus, effetti sonori e superpoteri dal nulla, ma come se fosse del tutto normale. Edgar Wright traspone in maniera originale, folle e divertente un fumetto tutt’altro che semplice, rendendo irresistibile la strenua (quanto sbadata) lotta del protagonista con gli ex dell’affascinante Ramona Flowers.

Free guy

Cosa succede se il mondo in cui hai vissuto tutta la tua (grigia) esistenza si scopre essere nient’altro che un costrutto informatico? L’impiegato di banca Guy, un tipo mite e bonario, scopre di essere semplicemente un personaggio non giocante di un gigantesco gioco open world e decide di diventare l’eroe della sua stessa storia… prima che sia troppo tardi e l’intero sistema venga spento. Un po’ The Truman Show, un po’ Matrix, un po’ Ralph Spaccatutto, Free Guy ha un’idea di fondo molto ben congegnata, un cast notevole (che comprende anche Jodie Comer, Taika Waititi, Lil Rel Howery, Joe Keery e Utkarsh Ambudkar) e un regista molto versato in questo genere di storie: Shawn Levy, regista dei vari Una notte al museo e di Real Steel. Non poteva che essere questo l’ultimo titolo della nostra lista comprendente i 10 migliori film ambientati nei videogiochi.

 

Free Guy – Eroe per gioco arriva nei cinema l’11 agosto, distribuito da The Walt Disney Company