John DeLorean: mito e magnate, la recensione della docuserie di Netflix

John DeLorean: mito e magnate, recensione

John DeLorean è un personaggio degno di un film (che in effetti gli è stato dedicato) o di un documentario, e infatti Netflix ne ha approfittato per realizzare una docuserie sull’imprenditore statunitense che sta dietro la nascita dell’auto di Ritorno al Futuro. In questo approfondimento vi proponiamo la recensione di John DeLorean: mito e magnate, una docuserie che attirerà tutti gli appassionati di motori, Ritorno al Futuro, e di storie al limite.

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La metamorfosi ed il successo a tutti i costi

John DeLorean: mito e magnate, recensione

John DeLorean durante la sua carriera ha fatto un percorso all’interno del mondo dei motori e dei grandi marchi industriali, passando da General Motors a Chevrolet, fino ad arrivare alla produzione dell’auto che porta il suo nome. Ma dietro la storia di un imprenditore dall’ottimo intuito e dalle grandi ambizioni, c’è anche un percorso umano molto particolare, che porta a confrontarsi con le debolezze e la voglia di rivalsa.

John DeLorean è figlio di Zachary, una persona umile di origini romene. Proprio l’esperienza del padre ha profondamente condizionato la vita di John, che cercò in tutti i modi di riscattarsi da un passato umile e pieno di sofferenze. Zachary era dipendente dall’alcol, e dopo aver divorziato dalla moglie nel 1942, finì per passare l’ultima parte della vita in uno ospizio per alcolizzati.

Da qui nacque il desidero di rivalsa di John DeLorean, e la sua rincorsa verso la ricchezza ed il compimento della sua visione originaria. La docuserie John DeLorean: mito e magnate cerca di raccontare proprio questo, ciò che si nasconde dietro le intuizioni, ma soprattutto il desiderio di arrivare il prima possibile al successo da parte dell’ex ingegnere di General Motors.

La docuserie John DeLorean: mito e magnate cerca di raccontare proprio questo, ciò che si nasconde dietro le intuizioni, ma soprattutto il desiderio di arrivare il prima possibile al successo da parte dell’ex ingegnere di General Motors.

Così come viene mostrato nella docuserie c’è stato un momento spartiacque nella vita di DeLorean, e fu quando il futuro creatore dell’iconica automobile iniziò a pensare di non lavorare più per i grandi marchi, ma di fare da sé.

Non si trattò solo di un cambio di mentalità, ma anche di un mutamento fisico notevole: con un paio di operazioni chirurgiche al viso ed un po’ di palestra DeLorean iniziò a svestire i panni di ingegnere per indossare quelli del grande e ricco magnate. Il passato pieno di sofferenze e povertà doveva essere lasciato alle spalle.

La storia di John DeLorean, così come fatta intendere nella docuserie, e come riproponiamo in questa recensione, non è il classico sogno americano in stile Apple, nato dalla volontà di un visionario come Steve Jobs, intento a portare avanti un progetto che avrebbe cambiato il mondo. John DeLorean possiamo dire che è fatto di un’altra pasta.

Quella capacità imprenditoriale e intuitiva che ha fatto fare strada a DeLorean nel tempo si è mischiata ad un’ambizione e voglia di arrivare sfrenata, che portò il fondatore del marchio sull’orlo della banca rotta, ed a stringere accordi con i narcotrafficanti. Tutte situazioni che hanno avuto conseguenze nefaste nella sua vita.

Ed ognuno di questi elementi viene ben evidenziato attraverso le interviste alla ex moglie ed al figlio di John DeLorean, persone distrutte da una corsa verso il sole che ha spezzato molto presto le ali del fondatore del marchio.

Ed a proposito di ali, tutti gli appassionati di Ritorno al Futuro ed i conoscitori della DeLorean sapranno che l’auto è dotata di sportelli ad ali di gabbiano. Proprio questo elemento creerà un po’ di disturbo per l’utenza media, e sarà uno degli elementi che non faranno decollare le vendite.

L’idea di DeLorean era comunque quella di proporre un auto che avesse grandi performance a costi decisamente minori rispetto a marchi come Ferrari, e che allo stesso tempo offrisse un design ed un look accattivante. Ma tutti questi propositi, così come viene sottolineato nella docuserie, vengono abbastanza oscurati dal desiderio di DeLorean di arrivare il prima possibile alla fase di vendita e di lancio del suo marchio.

Il tutto si mischia con le tensioni in Irlanda, dove DeLorean alla fine degli anni Sessanta si trasferì per lanciare la sua produzione. Insomma, in questo racconto e nella docuserie su John DeLorean c’è un po’ di tutto: dalla salita verso l’apice alla brusca caduta, dagli eventi personali che si mischiano con la Storia, dal dramma, al mito.

Driven

Di Ritorno al futuro c’è poco e niente

John DeLorean: mito e magnate, recensione

Chi inizierà a guardare la docuserie avrà come primo ovvio riferimento Ritorno a Futuro. Ma, a mano a mano che la storia di DeLorean viene raccontata, gli spettatori si ritrovano ad essere catapultati all’interno di un racconto e di un percorso di vita che fa storia a sé, e che appassiona.

Per quanto riguarda la docuserie in sé possiamo dire che viene portata avanti con uno stile documentaristico classico (a differenza della docuserie che abbiamo da poco recensito su I film della Nostra Infanzia), che alterna scene di repertorio a interviste a personaggi che hanno avuto a che fare con John DeLorean.

Ciò che però non la rende godibile in maniera totale è il fatto che il ritmo delle puntate sia un po’ altalenante, e che, per il tipo di storia presentata, sicuramente si sarebbe potuta costruire una narrazione degli eventi ancora più accattivante.

C’è da dire che manca ogni riferimento a Ritorno al Futuro (se non un breve accenno nella parte iniziale), un qualcosa che sicuramente farà storcere il naso a tutti coloro che proveranno a guardare la docuserie spinti dalla passione per la trilogia di Robert Zemeckis.

C’è da dire anche che manca ogni riferimento a Ritorno al Futuro (se non un breve accenno nella parte iniziale), un qualcosa che sicuramente farà storcere il naso a tutti coloro che proveranno a guardare la docuserie spinti dalla passione per la trilogia di Robert Zemeckis (e che saranno la stragrande maggioranza degli spettatori della docuserie).

In conclusione di questa recensione sulla docuserie John DeLorean: mito e magnate cosa possiamo dire in maniera definitiva? Che si tratta di un percorso molto interessante che fa scoprire un personaggio intrigante del Ventesimo secolo. Il regista D.A Pennebaker ha realizzato un progetto che ha il suo perché, anche se qualche difetto non manca.

Ma la docuserie dedicata a John DeLorean ha il grande pregio di avvicinarti con l’invito a scoprire qualcosa in più su Ritorno al Futuro, per catapultarti in una storia appassionante ed intrigante, fatta di grandi salite e di brusche cadute, densa di fama, ambizione, ma anche tanta debolezza e fragilità. Insomma, molte delle sfaccettature dell’essere umano si ritrovano riflesse in una storia di vita che è diventata leggenda.

 

John DeLorean: mito e magnate è disponibile su Neflix

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John DeLorean: mito e magnate
Recensione di Davide Mirabello

John DeLorean: mito e magnate è la docuserie che racconta l'ascesa e la caduta del creatore dell'auto di Ritorno al Futuro, utilizzando un taglio documentaristico classico, intrigante, ma con un ritmo altalenante. Chi però proverà a vederla per cercare riferimenti espliciti a Ritorno al Futuro troverà poco o nulla.

ME GUSTA
  • Una storia intrigante che mischia gloria e dramma.
  • La si inizia cercando riferimenti a Ritorno al Futuro, ma la si continua per la curiosità della storia di John DeLorean.
FAIL
  • Il ritmo è un po' altalenante.
  • Chi è alla ricerca di riferimenti a Ritorno al Futuro resterà deluso.
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