Un report del Wall Street Journal, ripreso sulle pagine di The Verge, ha recentemente approfondito una questione alquanto spinosa, che riguarda i rivenditori di terze parti che operano su Amazon. Questi, com’è ormai noto, si trovano a sfruttare la piattaforma senza usufruire dei suoi servizi di logistica, e il colosso dell’E-Commerce stesso non prende le stesse responsabilità per i prodotti terzi, al contrario di quanto fa per quelli che gestisce.
Tuttavia, gli utenti hanno modo di lasciare a tutti gli articoli recensioni positive e negative, e alcuni furbetti hanno escogitato un sistema per riuscire a rimuovere queste ultime. Nonostante infatti la piattaforma non fornisca ai venditori i dati dei clienti che acquistano i loro prodotti, ci sono diversi modi per risalire ai contatti di alcuni, da software leciti a contenuti scaricabili inserendo la propria e-mail. Al posto di usare gli indirizzi in questione per fini di marketing però, com’è normale che sia, alcuni stanno mandando delle richieste ai clienti che lasciano recensioni negative, chiedendo agli stessi di rimuoverle.
Per l’operazione vengono addirittura offerti pagamenti, il che – oltre che immorale – è anche pienamente contro le politiche di Amazon, azienda che infatti vieta in ogni modo che qualunque recensione venga manomessa per via di operazioni esterne al singolo acquisto, come anche rapporti fra venditori e clienti che portino alla rimozione o all’aggiunta di recensioni non sincere.
Purtroppo è una pratica sempre più diffusa, ma c’è da dire che Amazon ha già preso provvedimenti per casi simili in passato, e individuando il problema riuscirà sicuramente a migliorare la situazione al fine di rendere l’ambiente di acquisto sempre più sicuro per i propri clienti, i quali spesso desiderano consultare pareri onesti in merito ai prodotti che scelgono di acquistare.