Vivo, la recensione del film di animazione con le canzoni di Lin-Manuel Miranda

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Sono passati pochi giorni dall’uscita nelle sale italiane di Sognando a New York – In the Heights, musical con le canzoni di Lin-Manuel Miranda scritto da Quiara Alegría Hudes, e già c’è un nuovo titolo che porta la firma dei due autori: cominciamo la recensione di Vivo, film di animazione disponibile dal 6 agosto su Netflix, con la consapevolezza che la voce di Miranda la sentiremo a lungo.

 

 

Sì perché Lin-Manuel Miranda non è soltanto autore della colonna sonora del film diretto da Kirk DeMicco (già regista di Space Chimps e I Croods), ma anche il doppiatore del protagonista, Vivo, appunto (nella versione italiana è invece Stash, il frontman di The Kolors, a cantare). E non è finita: sono suoi anche i brani di Encanto (60esimo classico animato Disney, nelle nostre sala a novembre) e del live action di La Sirenetta.

Il cantautore e attore è quindi molto impegnato (in autunno arriverà su Netflix anche il suo primo film da regista, Tick, Tick… Boom!, un altro musical, con protagonista Andrew Garfield), ma ha trovato il tempo per dare vita e anima a un piccolo kinkajou (mammifero della famiglia dei Procionidi, che da noi si chiama cercoletto). Vivo ama suonare e cantare: passa le sue giornate a esibirsi in piazza all’Havana, insieme al musicista Andrés Hernández. Anche se non parlano, si capiscono grazie a un linguaggio universale: la musica.

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Vivo e la musica come linguaggio universale

Il rapporto tra Vivo e Andrés è basato letteralmente sul ritmo: i due si capiscono senza la necessità di parlare, perché è la musica a farli comunicare. Una volta un musicista famoso, l’uomo ha un grande rimpianto: non aver seguito il suo unico amore, Marta Sandoval, negli Stati Uniti. La cantante è infatti volata a Miami, dove è diventata una star (a doppiarla è Gloria Estefan), che si esibisce sul prestigioso palco del Mambo Cabana. Lui invece è rimasto all’Havana, a Cuba. Prima della fine Andrés vorrebbe riuscire a donarle una lettera d’amore, che non può che essere una canzone da lui composta e scritta. In quelle note e parole c’è tutto l’amore che ha sempre provato per lei, anche dopo anni e chilometri e chilometri di distanza. Portare quella canzone a Marta non sarà facile: è qui che entra in gioco Gabi, nipote di Andrés, che vive in America e, nonostante lo desideri moltissimo, sembra non avere grande talento per la musica.

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Il viaggio di Vivo e Gabi non si limita a prendere un aereo: la strana coppia, con grande preoccupazione di Rosa, la madre della bambina (doppiata in originale da Zoe Saldana), i due vanno per mare e paludi, incontrano alligatori e temibili ragazzine scout. Il viaggio li aiuterà a conoscersi meglio e a sincronizzare i loro diversi ritmi: lo stile sincopato di Gabi è molto diverso da quello classico di Vivo, ma insieme capiranno che ognuno ha il suo “beat” e non c’è niente di male in questo. L’importante è continuare a fare musica e mantenere il legame con il proprio passato e le proprie radici, anche perché se non sappiamo da dove veniamo è difficile capire dove stiamo andando. Grazie alla scrittura di Quiara Alegría Hudes, sempre attenta a portare sul grande schermo profumi, sapori e tratti distintivi della cultura caraibica, questo filo è intatto.

recensione di I Mitchell contro le macchine

L’animazione di Sony Pictures Animation

La Sony Pictures Animation (divisione di Sony Pictures) ha fatto il suo debutto nel 2006 con il lungometraggio Boog & Elliot – A caccia di amici. Da allora ha realizzato diverse serie di successo, come i film dedicati a I Puffi, Angry Birds, la saga di Piovono polpette e quella di Hotel Transylvania (Hotel Transylvania – Uno scambio mostruoso arriverà in sala a settembre). La consacrazione è arrivata nel 2018, grazie a Spider-Man: Into the Spider-Verse: il film dedicato a Miles Morale diretto da Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman nel 2019 ha vinto l’Oscar, il Golden Globe e il BAFTA come miglior film di animazione (nel 2022 arriverà un sequel).

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Quest’anno ha unito le forze con Netflix e dopo I Mitchell contro le macchine e Il drago dei desideri, Vivo è il terzo film dello studio a uscire sulla piattaforma di streaming. Come molti titoli di Sony Pictures Animation, anche il film di Kirk DeMicco punta su colori brillanti e una storia che possa essere vista da tutta la famiglia. L’animazione in 3D dello studio qui mostra progressi (anche se l’eccellenza rimane Spider-Man: Into the Spider-Verse), ma a colpire è in particolare la sequenza animata in 2D. L’amore tra Marta e Andrés, ormai lontano nel passato, è reso alla perfezione dal disegno tradizionale e fa rimpiangere il fatto che questa tecnica sia sempre meno utilizzata. Il calore del disegno a mano si fonde perfettamente con quello delle corde della chitarra classica.

Vivo, un film destinato a un pubblico più giovane

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Il punto di forza di Vivo sono però proprio le canzoni di Lin-Manuel Miranda: nonostante la simpatia del protagonista infatti la storia è destinata a un pubblico molto giovane. I bambini ameranno sicuramente le avventure del kinkajou e Gabi per le Everglades, ma i più grandi potrebbero arenarsi proprio in quel punto, dove il film perde ritmo e le gag diventano molto infantili. Per fortuna il film nel finale si riprende, proprio grazie a un crescendo musicale che incarna appieno lo spirito della pellicola, ovvero quello della musica come necessità di esprimere se stessi e i propri sentimenti, senza paura di essere giudicati o di risultare stonati.

 

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Vivo è disponibile dal 6 agosto su Netflix.

 

70
Vivo
Recensione di Valentina Ariete

Come scritto nella recensione di Vivo, il film di animazione diretto da Kirk DeMicco racconta la storia di un kinkajou, Vivo, appunto, che deve viaggiare dall’Havana a Miami per consegnare una canzone scritta dal suo compagno di una vita, Andrés, musicista che non ha mai smesso di amare la star Marta Sandoval, volata in America per esibirsi al prestigioso club Mambo Cabana. Ad aiutarlo nell’impresa sarà Gabi, nipote di Andrés, che vorrebbe avere talento musicale. I colori sono brillanti, la sequenza più bella è quella animata in 2D, ma il vero punto di forza del film è la colonna sonora di Lin-Manuel Miranda, anche voce di Vivo. Piacerà ai bambini, mentre per gli adulti la storia forse è troppo semplice (e si arena nella parte centrale).

ME GUSTA
  • La colonna sonora di Lin-Manuel Miranda
  • Il cameo di Gloria Estefan.
  • La sequenza animata in 2D.
FAIL
  • Nella parte centrale il ritmo crolla.
  • Il pubblico più adulto potrebbe annoiarsi.
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