Nel corso degli ultimi anni la cosiddetta Dark Mode è diventata uno standard per moltissimi utenti. Vuoi per cambiare aria rispetto alle classiche visualizzazioni su schermo, vuoi per l’eleganza o per la possibilità di risparmiare batteria su alcuni dispositivi, si tratta di una feature sempre più utilizzata su moltissimi sistemi. Tuttavia, sembra che la sua efficienza reale possa essere meno impattante di quello che abbiamo pensato fino a oggi, come attesta uno studio della Purdue University ripreso sulle pagine di Android Authority.

La Dark Mode infatti, che permette di cambiare la classica visualizzazione di nero su bianco a bianco su nero, permette agli schermi OLED di non attivare molti dei propri pixel, visto che questi sono progettati per rendere il nero realistico semplicemente spegnendoli. Tuttavia, pare che rispetto al classico utilizzo della luminosità quando si usa la modalità standard, si tratti di un risparmio piuttosto irrisorio.

Stando alla ricerca, la maggior parte degli utenti tiene la luminosità dal 30 al 40% in normali condizioni in casa, e questo porta a un risparmio che va solamente dal 3% al 9% di energia quando si attiva la dark mode. Ovviamente, non si tratta dello stesso discorso quando la luminosità viene portata al massimo, visto che in quel caso si arriva a cifre che vanno dal 39% al 47%.

Per effettuare i test sono stati utilizzati i device Pixel 2, Pixel 4, Pixel 5 e Moto Z3, sulle app: Calcolatrice, Google Calendar, Google Maps, Google News, Google Phone e YouTube. Sembra inoltre che Android non prenda in considerazione la Dark Mode quando calcola l’energia rimanente, e l’università sta attualmente lavorando a un tool che prende il nome di Android Battery+, pensato per arrivare nel progetto di Android Open Source, per permettere invece al sistema di tenere conto dell’importante dato.