Tra il 2012 e il 2018 il numero di adolescenti che dichiarano di soffrire un senso di solitudine è aumentato vertiginosamente. Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Adolescence, potrebbe esserci una correlazione con la diffusione degli smartphone.

Il trend è stato notato in 36 paesi su un campione di 37 paesi presi in considerazione, i dati sono presi dal Programme for International Student Assessment — che si basa sulle risposte ad un questionario di oltre 1 milione di ragazzi trai 15 e 16 anni.

Prima del 2012 la curva era pressoché piatta: il numero di adolescenti che soffriva la solitudine era fondamentalmente costante nel corso degli anni. Ma dal 2012 al 2018 qualcosa inizia a cambiare, con un raddoppio della percentuale di adolescenti in difficoltà. Nel 2012, per la prima volta, l’adozione degli smartphone negli Stati Uniti d’America ha superato il 50% della popolazione. Sarebbe quella, spiegano i ricercatori, la cesura tra società pre-smartphone e società post-smartphone. Quando anche i giovanissimi hanno iniziato ad avere un telefono in tasca, spesso in età molto precoci.

Un senso di solitudine accentuato in adolescenza è un importante indicatore che può anticipare problemi di depressione e salute mentale. Bisogna poi specificare che lo studio, fermandosi al 2018, non considera minimamente gli anni della pandemia, che verosimilmente hanno accentuato i problemi di ansia e solitudine trai più giovani.

È sorprendente che questo trend si presenta con caratteristiche così simili in così tanti stati diversi. Ma del resto, se questo trend è causato dagli smartphone e dalle comunicazioni elettroniche, un aumento a livello mondiale è esattamente il fenomeno che ti aspetti di registare

ha detto Jean Twenge, professore di psicologia della San Diego State University a capo dek team di ricerca.