The Witcher: Monster Slayer, la recensione del gioco in realtà aumentata

the witcher monster slayer

La recensione di The Witcher: Monster Slayer, il nuovo gioco in AR che vi farà diventare un cacciatore di mostri vagando in giro per il mondo alla ricerca di creature terrificanti e con l’obiettivo di completare le varie taglie, collezionare oggetti e avanzare di livello. Il gioco, seguendo lo schema classico dei titoli in realtà aumentata, prende il mondo come mappa di gioco e posiziona una serie di attività al suo interno che vi spingeranno a cercare queste creature, con il solo obiettivo di ucciderle, come farebbe un buon Witcher.

Lo sviluppatore Spokko, che fa parte del gruppo di CD Projekt Red, ha preso quindi una delle meccaniche più funzionali sul mercato mobile e l’ha applicata al gioco, facendo diventare cacciatori di mostri tutti i giocatori che si immergeranno in questo fantastico mondo nato dalla penna di Andrzej Sapkowski. Il gioco è uscito il 21 luglio su Android e iOS, ma abbiamo avuto modo di provarlo in anteprima, spulciando per bene tutte le meccaniche della release finale.

Un racconto in AR

La parte subito interessante legata a The Witcher: Monster Slayer è la trama: sebbene titoli simili hanno spesso puntato solo sul gameplay, ricordiamoci che questo gioco, così come i tre capitoli principali usciti nel corso degli anni, sono ispirati a dei romanzi, e per questo sarebbe stato sciocco togliere ciò che contraddistingue un brand come The Witcher. Se a questo aggiungiamo che persino Thronebreaker, il gioco dedicato completamente al passatempo preferito nel mondo di Geralt, ovvero il Gwent, ha una storia di tutto punto, allora c’era da aspettarselo che anche in The Witcher: Monster Slayer avrebbero messo un intreccio.

Ciò che invece stupisce è il modo in cui tale storia va ad integrarsi perfettamente nel gameplay, addirittura rendendosi intrigante più volte nel corso dell’avventura. Per questo motivo quindi le varie missioni che troveremo nel gioco – perché più che di trovare creature si tratta di accettare missioni, trovare creature, ucciderle e riscuotere ricompensa – andranno a proporre una narrativa intrigante, quanto basta per rendere motivata una camminata di qualche chilometro, un’attesa di qualche ora o una serie di azioni che saranno richieste per prepararvi allo scontro.

Ovviamente non c’è gioco di questo genere senza grinding, e questo si posiziona discretamente all’interno del titolo: in The Witcher: Monster Slayer dovrete infatti prepararvi bene per gli scontri (come nell’originale) e per farlo dovrete sconfiggere dozzine di creature per raccogliere gli oggetti necessari per eventuali pozioni, o magari semplicemente salire di livello per poter avere la forza necessaria.

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Una lama poco bilanciata

L’arma preferita di un Witcher è senza dubbio la spada, e come tutte le lame se sono poco bilanciate non riescono ad essere manovrate alla perfezione. The Witcher: Monster Slayer è ad ora una lama poco bilanciata sotto qualche punto di vista: se infatti tutto il grinding nel gioco risulta comunque ben gestito, potrebbe capitarvi in alcuni casi di percorrere strade con l’obiettivo di raggiungere qualche mostro troppo difficile da sconfiggere, rendendo vana l’ultima ora di gioco.

D’altro canto, parliamo di semplici bilanciamenti che possono essere fatti anche in corso d’opera, e sicuramente Spokko ci metterà mano non appena il mondo di gioco si aprirà a tutti coloro che vogliono diventare Witcher. Un’altra dinamica che potrebbe essere rifinita in futuro, ma che dovremo aspettare per scoprirlo, è quella legata al farming: prendere i materiali per fare pozioni, unguenti o semplicemente punti per far salire le abilità è un lavoro lungo, al punto che serviranno ore di gioco per poter raggiungere i livelli necessari per sconfiggere i mostri più “grandi”.

Certamente questo gioco si posiziona nel mercato come un titolo dedicato alla realtà aumentata, e proprio in virtù del suo essere su dispositivi mobile lo rende più dedito alla crescita giornaliera e lenta che al grinding veloce. Insomma, con il giusto tempo – da bravi Witcher – ogni creatura potrà essere sconfitta grazie ad una pianificazione adeguata del combattimento e le giuste abilità.

Per quanto riguarda proprio la pianificazione, The Witcher: Monster Slayer pone molto l’accento su tale meccanica. Ogni cacciatore di mostri deve infatti sapere quale creatura andrà a combattere, e sebbene l’utilizzo della mappa del mondo reale non permetta di capire se essere pronti o meno allo scontro, conoscendo il mostro potrete capire come abbatterlo nel migliore dei modi, proponendo una delle meccaniche che ha reso famoso il gioco originale.

Faccia a Faccia

Parlando di combattimento, il titolo sfrutta il touchscreen del dispositivo mobile per sferrare i colpi con la propria arma: questi non solo richiederanno giusto tempismo e velocità, ma anche uno studio del nemico e di dove colpirlo. Nel gioco inoltre sarà attivabile una modalità AR che permetterà di posizionare le terribili creature tramite la fotocamera nel mondo reale, sfruttando la realtà aumentata per avere combattimenti nei più disparati posti.

the witcher monster slayer

Tutti i fan della serie potranno subito riconoscere questi mostri in modo veloce, in quanto il comparto tecnico ha reso alla perfezione questi terrificanti nemici su schermo: a rendere il tutto dinamico infine ci penseranno moltissime animazioni che renderanno le creature “vive” all’interno del vostro dispositivo, cosa non da sottovalutare.

Un Witcher però non è solo la sua arma: sarà infatti necessario, oltre che attaccare e parare, anche utilizzare le proprie abilità e eventuali bombe da scegliere prima del combattimento. Insomma, The Witcher: Monster Slayer ha le carte in regola per diventare un gioco fantastico per gli appassionati e non della serie. La possibilità di scontrarsi contro creature stupende da vedere (e terrificanti), colpirle con la propria arma e procedere all’interno di un’avventura scritta davvero molto bene rendono questo titolo particolare quanto basta da concedergli un tentativo, che siate appassionati delle avventure dello Strigo o meno.

70
The Witcher: Monster Slayer
Recensione di Simone Lelli

The Witcher: Monster Slayer è un twist interessante per quanto riguarda il genere di gioco che richiederà lunghe camminate e combattimento fatti in realtà aumentata. Ovviamente se molti giochi simili hanno sempre puntato su ricerca e collezione, qui l'obiettivo diventa invece quello di completare le missioni, che dimostrano come un gioco del genere possa comunque avere una trama interessante. Per il resto, grinding e farming che alle lunghe potrebbero stancare i non avezzi, ma di certo abbiamo davanti un must per chiunque abbia amato la saga dello Strigo, che siano libri o videogiochi.

ME GUSTA
  • Comparto narrativo ben scritto
  • Combat System ben congegnato
  • Un gioco in AR degno di nota...
FAIL
  • Bilanciamento ancora da rifinire
  • Alla lunga ripetitivo
  • ... con tutti i contro del caso
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