Amazon Web Services ha staccato la spina a Pegasus, il malware usato per spiare giornalisti e dissidenti
AWS forniva i servizi di cloud usati dal malware Pegasus. Dopo lo scandalo degli scorsi giorni, Amazon ha sospeso gli account usati dall'azienda che lo ha creato.

Pegasus, il malware venduto dall’azienda israeliana NSO, usava i servizi di Amazon Web Services. Il passato è d’obbligo: dopo che un’inchiesta ha rivelato che l’arma informatica veniva usata per violare i diritti umani, Amazon ha scelto di chiudere ogni contratto, sospendendo gli account usati dalla NSO.
Un’inchiesta condotta da Forbidden Stories e diversi altri media internazionali ha rivelato come Pegasus sia stato usato per spiare oltre 50.000 persone in tutto il mondo. La lista non includeva solo i numeri di persone compatibili con gli scopi, sulla carta leciti, del malware – ossia sospetti criminali e terroristi – ma anche centinaia di giornalisti, attivisti per i diritti umani, politici, personalità religiose ed imprenditori. Stati come l’India, il Messico, l’Arabia Saudita, Emirati Arabi e l’Ungheria sono accusati di aver abusato del captatore informatico per scopi politici e contrari allo stato di diritto e ai diritti umani.
Il malware gestiva i dati ‘rubati’ usando i servizi di Amazon Web Services. Il legame tra l’azienda israeliana NSO ed AWS era noto fin dal 2020, quando il controverso software era stato citato in diverse altre controversie — come la presunta violazione dello smartphone di Jeff Bezos – le indagini sono ancora in corso – ad opera dei sauditi, e lo spionaggio ai danni di diversi giornalisti di Al Jazeera.
Per approfondire, leggi anche:
- Amazon Web Services shuts down Pegasus-owner NSO Group’s infrastructure (business-standard.com)