No Time To Die segnerà la quinta interpretazione sul grande schermo di Daniel Craig nei panni di James Bond, ma sarà anche l’ultima: l’attore ha da tempo affermato che non parteciperà a un nuovo film sul personaggio. In realtà, aveva detto la stessa cosa anche ai tempi di Spectre, il film di Sam Mendes uscito nel 2015: poi, però, ha cambiato idea. Come mai?

Ho pensato che probabilmente non fossi più fisicamente in grado di farne un altro. Per me, era una cosa piuttosto chiara e conclamata che non sarei tornato.

Il dubbio era proprio di natura fisica, a quanto pare: l’attore aveva già 47 anni e per interpretare James Bond, chiaramente, è richiesta una certa forma fisica e un impegno “ginnico”, oltre che di charme, considerevole, e già l’ultimo film aveva messo a dura prova un ginocchio.

Barbara Broccoli, storica produttrice del franchise, conferma:

Era così esausto dopo quel film. Abbiamo avuto molti problemi per Spectre, e Daniel ha subito un grave infortunio. È stato molto difficile. Lui aveva bisogno solo di un po’ di tempo.

E di tempo, effettivamente, Craig ne ha avuto un bel po’ a disposizione: almeno due anni, nel quale si è rimesso dall’infortunio alla gamba e ha lavorato ad altre cose, come La truffa dei Logan, Kings e Cena con delitto, facendo anche una sortita per un cameo “mascherato” in Il risveglio della Forza.
A un certo punto, però, la famiglia Broccoli è tornata a fargli la corte.

Ho fatto altre cose, ne ho concluso altre ancora. La mia famiglia mi ha perdonato una così lunga assenza da casa. Abbiamo cominciato a parlane e io ho pensato “Potrebbe esserci una storia che dobbiamo concludere, qui, qualcosa che è cominciata in Casino Royale. Qualcosa a che fare con Vesper, e la Spectre, qualcosa che fosse interconnessa, in qualche modo.” E ho pensato “Andiamo”.

Ma cosa accadrà nel dopo-Craig? Un bel mistero: quel che è praticamente certo è che il prossimo film, che la saga prosegua o riparta con un soft-reboot, vedrà un nuovo attore nei panni di James Bond.

Leggi anche: