The Witcher: la caratterizzazione vocale di Geralt è nata da un errore di Henry Cavill

The Witcher 2

Geralt di Rivia, nella serie tv di The Witcher, non è un gran chiacchierone, anzi, ed è anche spesso imbronciato, tanto da dar luogo a tutta una serie di meme in proposito; meme che “puoi sentire” con il tono di voce basso e impostato che Henry Cavill ha conferito al personaggio. Tuttavia, l’attore britannico non si è sforzato per dare quest’impostazione alla sua voce, anzi.

Durante un’intervista con CD Projekt RED Cavill ha svelato un buffo retroscena: è stata tutta colpa di una disattenzione, poi divenuta “canonica”. Chi ha giocato anche i videogiochi avrà certamente notato come il tono ricordi perfettamente (pur senza scimmiottarlo) quello di Doug Cockle, voice actor ufficiale inglese di Geralt. La cosa curiosa è che non è stato voluto, anzi, doveva essere tutto il contrario. Durante le audizioni e le prove, Cavill ha chiesto indicazioni su come i produttori avrebbero preferito che lui si approcciasse al ruolo, e la showrunner Lauren Schmidt Hissrich gli aveva bocciato la sua idea di rendere più roco il tono di voce, chiedendogli di utilizzare la sua normale tonalità.

Tuttavia, durante le riprese della terza puntata, Cavill si è lasciato andare, senza neanche accorgersi a utilizzare una voce più bassa, rendendosene conto solo a ciak ultimati.

Non l’ho fatto apposta. È capitato per sbaglio. E dopo ero tutto un ‘Oh mio Dio, ho girato l’intera scena con la voce sbagliata’.

Per fortuna, parlandone con la produzione, si è pensato di continuare con questo tono di voce, che a Cavill, tutto sommato, sembrava funzionare meglio sul personaggio e uscire in maniera più utile al lancio di certe battute.

Ma come mai questo “errore” di impostazione? A quanto pare è accaduto sovrappensiero, probabilmente ispirandosi senza volerlo all’interpretazione del personaggio data da Doug Cockle nei videogiochi, che lui conosceva molto bene da ben prima che ottenesse la parte, essendo lui stesso un appassionato gamer.

So bene che è molto simile al fantastico lavoro fatto da Doug Cockle. La cosa mi preoccupava perché volevo che sembrasse che stessi plagiando l’eccellente lavoro di un collega. L’ho esaminata, l’ho riascoltata, e ho pensato che alla fine fossero abbastanza diverse. C’è chiaramente un’ispirazione, ma è comunque resa a modo mio.

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