Cuba limita l’accesso ai social network dei cittadini: black out per reprimere le proteste

Il Governo di Cuba ha bloccato l’accesso ai social network da parte dei cittadini. Il provvedimento, spiega Bloomberg, è stato preso per reprimere le proteste spontanee nate in questi giorni. Cuba sta affrontando la più severa crisi economica degli ultimi decenni.

Da lunedì i cubani non possono più accedere a piattaforme come Facebook, WhatsApp, Instagram e Telegram. I social erano stati utilizzati per diffondere il messaggio di protesta contro il governo cubano e per organizzare le manifestazioni tenute in questi giorni – e in alcuni casi represse dall’autorità con l’uso della forza. Ma i social venivano anche utilizzati per diffondere le immagini delle manifestazioni fuori dai confini della nazione.

L’accesso dei cubani ad internet è piuttosto recente. “Cuba era praticamente completamente offline fino al 2018”, spiega Ted Henken, ricercatrice del Baruch College. Negli ultimi anni il paese ha sperimentato una piccola rivoluzione digitale, con gli smartphone che sono diventati sempre più diffusi e adottati in massa. Dal 2018 il monopolio per le telecomunicazioni di Stato ha iniziato a vendere piani di dati mobile ai cittadini. Oggi circa il 50% della popolazione ha accesso ad internet.

Dal 2019, scrive sempre Bloomberg, gli osservatori internazionali hanno notato un aumento di piccoli episodi di proteste nate e alimentate dai social network — anche in quelle occasioni il Governo aveva risposto bloccando l’accesso ad internet. Ma raramente si sono visti episodi di partecipazione di massa come quelli avvenuti in questi giorni.

Parallelamente, il governo autoritario di Cuba ha anche bloccato l’accesso ad alcuni blog e siti d’informazione minori — come segnala l’organizzazione Human Rights Watch.

I post diffusi nei social network non sono la causa delle manifestazioni, sono tuttavia un importante fattore: hanno connesso quella disperazione e quella sfiducia ormai da diversi anni presenti nell’isola

ha detto Arturo López-Levy, professore di scienze politiche della Holy Names University, in California.

Domenica l’accesso ad internet è stato bloccato per circa 30 minuti. Non è chiaro quanto durerà il nuovo blocco, ma secondo alcuni esperti sentiti da Bloomberg è difficile che il governo decida di limitare l’accesso ai social network per un lungo periodo di tempo.

Non stiamo più parlando di pochi attivisti, di giornalisti indipendenti o di qualche artista. La protesta ha coinvolto un’enorme fetta della popolazione distribuita all’interno di tutta la nazione.

 

 

Cuba vuole accettare e regolamentare le criptovalute, buona fortuna
Cuba vuole accettare e regolamentare le criptovalute, buona fortuna
Riquimbili: come una bicicletta diventa un motoveicolo
Riquimbili: come una bicicletta diventa un motoveicolo