Il governo indiano valuta la possibilità di vietare il possesso di criptovalute, proprio quando il Paese sta sperimentando un forte incremento degli investimenti sugli asset digitali, a partire dalla principali valute digitali, come Bitcoin e Ether. Solamente a maggio, gli indiani hanno investito oltre 6 miliardi di dollari in criptovalute, con un incremento del 615% rispetto ad aprile del 2020.

Da una parte una serie di misure restrittive contro le criptovalute, analoghe a quelle approvate dal Partito comunista cinese, dall’altra l’accelerazione degli sforzi per arrivare ad una valuta digitale ufficiale emessa dalla banca centrale dell’India. Sono questi i punti principali del Cryptocurrency and Regulation of Official Digital Currency Bill, una proposta che dovrebbe venire presto discussa in parlamento, forse non più tardi del 19 luglio. Di una stretta dell’India sulle criptovalute se n’era iniziato a parlare già ad inizio del 2021.

La proposta, ad ogni modo, prevede delle eccezioni: “è opportuno che venga lasciata una finestra per i progetti fintech, gli esperimenti e i progetti pilota”, ha spiegato Nirmala Sitharamanm, Ministro delle Finanze dell’India. In altre parole, il governo dell’India vuole assicurarsi che la legge non rischi di ostacolare eventuali progetti ad alta capacità innovativa.

La proposta di legge rappresenta l’ennesimo tentativo dell’India di aumentare il controllo sugli spazi digitali e segue di pochi mesi l’approvazione di una controversa legge che pone una serie di nuovi obblighi a carico delle piattaforme tech, come i social network ma anche le applicazioni di messaggistica come WhatsApp.