Un nuovo sistema attualmente in fase di sviluppo riuscirà ad aiutare, specialmente non appena questo verrà lanciato ufficialmente, gli scienziati nella ricerca dei meteoriti, rendendo un traguardo fino a oggi molto difficile pressoché automatico.

Parliamo nello specifico di un sistema che verrà implementato nei droni, e che permetterà loro di riconoscere i piccoli crateri dei meteoriti che si sono schiantati al suolo, e che nella quasi totalità dei casi (si parla circa di un 2%) non vengono riconosciuti dagli scienziati e non possono essere analizzati.

Il sistema punta a usare il machine learning per migliorare col tempo e riuscire a scovare siti di impatto dei meteoriti anche se di dimensioni ridottissime, che fino a oggi sono rimasti nascosti o inaccessibili. Il tutto avviene grazie al riconoscimento delle immagini con l’intelligenza artificiale, e nonostante ci siano ancora molti falsi positivi il sistema è in netto miglioramento.

Di seguito, le dichiarazioni di Robert Citron dell’University of California in merito a questa nuovo studio incredibilmente utile:

Queste immagini possono essere analizzate usando un classificatore con il machine learning per identificare i meteoriti nel terreno assieme a diverse altre funzionalità.

Siccome la futura caduta di un meteorite potrebbe accadere in ogni terreno, il sistema ha avuto bisogno di un algoritmo per il rilevamento degli oggetti con esempi di vari tipi di meteoriti su vari tipi di terrenti. Per creare un un network di rilevamento per gli oggetti propriamente allenato, centinaia di immagini di esempio sono necessarie.

Fortunatamente, con ogni test dei terrenti guadagniamo più dati che possiamo incorporare nel dataset ne usare per riqualificare il network di rilevamento degli oggetti e migliorarne l’accuratezza. Quindi, continueremo a provare e migliorare l’accuratezza del rilevamento. Attualmente, abbiamo bisogno di un drone migliore con una camera che supporti una maggiore risoluzione.