Marvel Cinematic Universe: gli show pre-Wandavision sono fuori canone, secondo James Gunn

MCU Continuity cover

Successivamente all’istituzione del canone del Marvel Cinematic Universe e prima della creazione delle serie andate in onda su Disney+ e direttamente prodotte e supervisionate da Kevin Feige, sono state diverse le serie Marvel andate in onda in tv e, tecnicamente, parte del canone. Secondo James Gunn, regista e sceneggiatore dei due Guardiani della Galassia (e coinvolto molto da vicino nella continuity della saga da Marvel) tutto quel che c’è stato prima di WandaVision è da considerarsi non-canon.

Gunn lo ha affermato su Twitter nel corso di un “gioco” fatto coi suoi follower in cui contava gli attori presenti sia nel Marvel Cinematic Universe che quelli del DC Extended Universe. Il “gioco” si fa complicato nel momento in cui non si sa bene come considerare le etichette DC esterne, tipo Vertigo, i vecchi film o le serie tv, dato che Gunn voleva considerare solo le opere in continuity.

Nel momento in cui qualcuno ha suggerito attori presenti, ad esempio, in Agent Carter, il regista americano ha subito stoppato specificando che, per quanto riguarda Marvel, gli show precedenti a WandaVision non sono da considerarsi canon, in quanto non realizzati sotto una coordinazione unica tra gli staff realizzativi televisivi e cinematografici, così come invece è per le serie che hanno debuttato o stanno debuttando su Disney+, da WandaVision a seguire.

La questione è spinosa: all’interno dell’ombrello della continuity e della lore del MCU sono state create le seguenti serie tv in live action, prima di WandaVision:

  • Agents of S.H.I.E.L.D.
  • Agent Carter
  • Inhumans
  • Daredevil
  • Jessica Jones
  • Luke Cage
  • Iron Fist
  • The Defenders
  • The Punisher
  • Runaways
  • Cloak & Dagger

Cloak & Dagger, sebbene sia una serie ABC, ha un crossover con Runaways, che è Hulu. Agents of S.H.I.E.L.D. nasce da una costola di Avengers, così come Agent Carter da Captain America: Il Primo Vendicatore. Poi abbiamo lo sfortunato Inhumans, che fa storia a sé, e infine le sei serie Netflix con i Difensori, Elektra e il Punitore.

Tutte queste serie, chi più chi meno, sono nate per essere in continuity con il MCU: in molti casi si tratta di riferimenti blandi se non quasi nulli (giusto per dire che è lo stesso universo narrativo) tranne che nel caso delle prime due, in cui compaiono personaggi dai film e storyline intrecciate, o meglio collegate a senso unico, nel senso che quello che succede nei film ha avuto ripercussioni sulle serie ma mai viceversa. Ufficialmente, per questioni di tempistiche e logistica: cause innegabili che risiedono in logiche produttive piuttosto basilari ma impossibili da sovvertire, soprattutto quando il cinema dei supereroi era ancora molto più in alto nella scala gerarchica rispetto alle serie.

Ufficiosamente, però, la mancata collaborazione e supervisione centrale a cui si riferisce Gunn riguarda i rapporti effettivi tra i reparti, e i loro capi: sebbene si trattasse sempre di properties Marvel, magari con personaggi in comune e all’interno della stessa continuity, Kevin Feige, boss dei Marvel Studios, non supervisionava le serie tv, limitandosi a supportarle e, si dice, in alcuni casi, a “sopportarle” non perché non gli andassero a genio in sé e per sé ma perché trainate da due colleghi con cui era molto difficile collaborare: Isaac Perlmutter, CEO emerito di Marvel Entertainment e Jeph Loeb, autore televisivo e fumettistico tra i più importanti in America, a capo di Marvel Television, usciti dai rispettivi ruoli prima dell’inizio della lavorazione alle serie Disney+, su cui ha diretto controllo Marvel Studios, senza frammentazioni interne tra le divisioni Studios (cinema) e Television (serie tv) e senza interventi di produzioni esterne, che siano ABC, Netflix, Hulu.

Ad avvalorare la tesi ci sarebbe anche il fatto che, in alcuni mercati, all’interno di Disney+ queste serie sono state inserite nella cosiddetta Marvel Legacy, che da noi contiene i film della FOX (ad esempio quelli sugli X-Men e I Fantastici Quattro) che chiaramente non fanno parte del MCU, relegandole quindi al di fuori della continuity, apparentemente, dato che potrebbero avere una categoria a parte ma all’interno del canone, se solo Disney volesse.
Sul sito Marvel ufficiale, invece, alla pagina relativa al Marvel Cinematic Universe sono compresi solo i film (compreso il primo di Hulk e quelli di Spider-Man) inserendo nella categoria generica “Altri film” solo i due Deadpool, Logan e i tre più recenti degli X-Men, lasciando fuori i precedenti per non si sa bene quale motivo.
Le serie tv sono inserite in una pagina a parte denominata “TV Shows, Series & Programs” che inserisce quattro serie animate (ma ce ne sarebbero altre, in teoria) nella sezione “Animation”, quattro documentari in “NON-FICTION DISNEY+”, le serie MCU dalla Fase Quattro in poi nella sezione “Marvel on Disney+”, M.O.D.O.K. e Runaways in una specifica categoria dedicata a Hulu e “tutto il resto” all’interno dei cosiddetti “Archivi” che contengono le summenzionate serie ABC e Netflix, più The Gifted e Legion, assolutamente fuori continuity e realizzate per FOX Television.

In verità, né Disney né Feige si sono mai pronunciati in proposito, nonostante quanto riportato da alcuni siti a fine 2019 titolassero una effettiva presa di posizione -negativa- sulla cosa da parte del CEO di Marvel Studios: in realtà si trattava di un’interpretazione faziosa dell’affermazione (riferita alle serie da WandaVision in poi)

(…) per la prima volta, ci sarà un interscambio. Quindi l’MCU sarà sugli schermi dalla vostra TV a casa su Disney+ e si interconnetterà con i film, avanti e indietro.

frase che non nega che precedentemente ci sia stata una continuity, quanto che fosse “a senso unico” mentre ora si lavora in entrambe le direzioni.

Ma, alla fine, chi ha ragione? James Gunn o i fan che gli rispondono che quantomeno le serie con l’Agente Coulson e Peggy Carter sono incontrovertibilmente canoniche? La risposta è… tutti e nessuno, dato che, a differenza di quanto fatto da Disney con Star Wars al momento di dichiarare quasi tutto l’Universo EspansoLegends” e quindi fuori canone, Marvel, Disney e Kevin Feige non si sono mai espressi chiaramente in merito. Sappiamo quello che sicuramente lo è (tutti i film e le serie che partono da Disney+) mentre potremmo dire che le altre serie sono ufficiosamente considerate fuori canone. Il fatto è che, in realtà, cambia poco, perlomeno nella maggior parte dei casi: quasi tutte le serie avevano riferimenti davvero blandi e un seguito, comunque, modesto, e le uniche serie di cui una frangia di fan sente la mancanza e vorrebbe restasse comunque canon sono quelle degli agenti Coulson e Carter, oltre a Daredevil, che insieme al Punisher sono gli unici personaggi che Marvel Studios potrebbe salvare. Fermo restando che i primi due, in sé, rimangono canon (come personaggi, per quanto visto nei film) dato il ruolo che hanno al cinema.

Daredevil, che stranamente, potrebbe essere l’ago della bilancia della questione: tempo fa si sono rincorse voci che volevano il suo interprete Charlie Cox sul set di Spider-Man: No Way Home, in cui sappiamo ci sarà un multiverso. Ebbene, se all’interno del film ci fosse davvero Daredevil questo renderebbe la serie canonica, a rigor di logica. Sempre che i rumor corrispondano a verità e a meno che non potesse essere un soft reboot furbo per recuperare un attore amato per il ruolo senza dover recuperare l’intero impianto narrativo da cui proviene. Con quello che è successo con Quicksilver ed Evan Peters in WandaVision sappiamo che ora Marvel Studios è pronta a operare interessanti giochetti metanarrativi per stupire i suoi fan.

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