Grazie alle immagini satellitari gli scienziati hanno rilevato che nel sud della California la vita vegetale in alcune parti del gigantesco deserto di Sonora è diminuita di oltre un terzo negli ultimi decenni. La causa della scomparsa di specie nate per resistere a situazioni difficili è da attribuirsi al riscaldamento globale che ha reso le condizioni ambientali ancora più estreme.

Specie vegetali nate per resistere alle situazioni più difficili di siccità e alte temperature stanno ora scomparendo del tutto e in molti casi non cresceranno più.

I risultati suggeriscono che le piante che crescono tipicamente in luoghi caldi e aridi note per la loro capacità di resistere a condizioni ambientali estreme vengono ora spinte oltre i loro limiti da condizioni ambientali sempre più difficili.

Le misurazioni hanno rilevato una diminuzione del 35% della vegetazione nell’Anza-Borrego State Park il più grande parco statale della California tra il 1984 e il 2017.

Le piante stanno morendo e nulla le sostituisce

afferma lo scienziato del progetto Stijn Hantson dell’Università della California.

Negli ultimi anni molti studi hanno evidenziato che la perdita di vegetazione è correlata alla siccità nelle regioni aride degli Stati Uniti sudoccidentali, però sembra che questa perdita superi il normale ciclo di vita di queste piante provocando così anche l’estinzione di alcune specie.

Come spiegano Hantson e i suoi coautori nel loro nuovo articolo:

Questi eventi di mortalità della vegetazione sembrano superare la variabilità naturale nei tassi di mortalità di fondo, poiché alcune specie [di piante delle zone aride] hanno subito una mortalità fino al 100%, portando probabilmente all’estinzione locale.

L’87,1% dell’area analizzata ha mostrato una tendenza al ribasso le cui cause sono da attribuire a una combinazione di temperature più calde e precipitazioni inferiori in condizioni di siccità prolungata, cause entrambe legate al riscaldamento globale causato dall’uomo.

I risultati hanno mostrato una diminuzione particolarmente diffusa negli ultimi quattro decenni della vegetazione perenne nei deserti di pianura come cespugli di creosoto e varie specie di cactus e mesquite.

Il deserto potrebbe essere più fragile di quanto si creda

ha detto Hantson a The Academic Times.

Che ha aggiunto:

Sembra davvero che la vegetazione impiegherà molto tempo per riprendersi, se mai si riprenderà, con le nuove condizioni climatiche.

Lo studio è stato pubblicato su Journal of Geophysical Research: Biogeosciences.