La domande per i semiconduttori supera da ormai diversi mesi la reale capacità dell’industria, se non bastasse, ad accentuare il problema ci pensa un fiorente mercato dei chip contraffatti. Componenti difettosi, di scarsa qualità o addirittura non funzionanti: così i truffatori sfruttano l’ennesima calamità economica per fare soldi facili.

Ne parla un lungo articolo di ZDNET, il sito specializzato cita possibili problemi di sicurezza. Eh già, perché se un chip contraffatto viene identificato correttamente prima di passare nella catena di assemblaggio il tutto si traduce con un danno economico per l’azienda, ma esiste il rischio che il problema non venga notato in tempo e che il mercato possa venire inondato di dispositivi tecnologici non funzionanti o inefficaci. Questo è vero per le aziende di piccole o medie dimensioni, mentre le grandi aziende tendono ad acquistare esclusivamente dal produttore – con cui spesso hanno accordi di fornitura privilegiate. Ma poco cambia. I chip contraffatti rischiano di finire anche all’interno di prodotti usati all’interno di settori estremamente delicati, ad esempio attrezzatura medica o militare.

La crisi dei semiconduttori potrebbe inoltrarsi fino al 2022, spiega l’azienda di consulenza Gartner. L’incapacità dei produttori tradizionali ha creato un vuoto che è stato rapidamente riempito da una serie di nuovi fornitori non convenzionali, a volte senza le necessarie carte in regola.

Se hai bisogno di 5.000 componenti entro la fine della settimana, pena l’interruzione della produzione, la tua azienda si troverà in una situazione infelice e probabilmente sceglierai di abbassare la guardia. Non applicherai le regole di sicurezza normalmente in vigore, non verificherai nemmeno la credibilità del venditore all’ingrosso da cui stai acquistando

spiega Diganta Das, una ricercatrice specializzata nella contraffazione di prodotti e componenti tech.

Per monitorare i casi di contraffazione ci si affida a database come quello dell’ERAI, che tiene conto delle diverse segnalazioni dei privati. Oggi, spiega la ricercatrice, il fenomeno è ancora marginale, ma la previsione è che nei prossimi 6 mesi assisteremo ad un’impennata dei casi di chip contraffatti.

Credo che siamo all’inizio di un problema di straordinaria gravità. La crisi mondiale ha spalancato le port ai criminali, non si faranno scrupoli. Ci sono già degli indizi importanti che ci fanno capire che questo sta già succedendo ora

ha spiegato Seve Calabria, fondatore di PC Components.

Oggi abbiamo già osservato diverse aziende nate dal nulla e prive di vere e proprie garanzie da parte di altre aziende. Offrono sul mercato quantitativi significativi di componenti che dovrebbero essere esauriti ovnque. Quando qualcosa è troppo bello per essere vero, probabilmente è perché non lo è.

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