Blade: l’Uber degli elicotteri ha avuto per tre anni un portavoce fittizio

La Blade è una startup che si è data l’ambizione di fare con gli elicotteri ciò che Uber ha fatto con le corse in auto con NCC. Per oltre tre anni il capo della comunicazione dell’azienda è stato Simon McLaren, veterano del mondo dei PR dal profilo professionale encomiabile. Peccato che Simon McLaren non esista, è un invenzione dell’azienda che per anni si è servita di un personaggio immaginario per comunicare con i media, senza che nessuno sospettasse di nulla.

Sarebbe stato il CEO Rob Wiesenthal ad aver inventato l’identità del portavoce della compagnia, poi negli anni un team di addetti stampa ha continuato ad usare il suo nome per diffondere comunicati e rilasciare interviste. I principali quotidiani hanno pubblicato per anni dichiarazioni di un personaggio immaginario. È ancora possibile trovare online diverse dichiarazioni attribuite a Simon McLaren. Il suo debutto risale al 2018, quando venne intervistato da Variety. Negli anni il nome di McLaren è comparso sul NY Times, sul NY Post, sul Washington Post, sulla CNN, Fox e su una pletora di altre testate autorevoli.

A gennaio Blade ha annunciato le dimissioni di McLaren dal suo incarico, ma ovviamente anche questa era una bugia. Semplicemente l’azienda si era stufata di prendere in giro il mondo e ha deciso di assumere un vero capo della comunicazione.

Il leggendario pilota Graham Hill

McLaren aveva una pagina aziendale, un account Twitter e pure una pagina su Medium. Su tutti i profili l’azienda aveva scelto di usare una foto del pilota inglese Graham Hill.

La Blade ci aveva preso particolare gusto, al punto che sui profili dell’azienda era stata creata una rubrica dal titolo “Simon McLaren’s Curious Content“. Nei diversi blog post l’addetto stampa immaginario parlava della sua esperienza durante la pandemia, dei suoi ristoranti preferiti o del suo trasloco a Miami. Tutto inventato di sana pianta, oppure – più banalmente – i membri dello staff della startup hanno usato lo pseudonimo per parlare della loro vita privata.

I sospetti di Business Insider sono nati quando un reporter aveva tentato di contattarlo su un suo vecchio numero personale, salvo scoprire che dall’altra parte della cornetta c’era Lee Gold, il capo dello staff della Blade. Insomma, si era dimenticato di aver spacciato il suo numero di telefono in passato come contatto ufficiale di McLaren.

Interrogati sulle ragioni dietro questa insolita storia, i dirigenti della Blade hanno spiegato che Simon McLaren era nato come un’inside joke, un tormentone interno all’azienda, salvo poi prendere vita propria quando ormai il suo nome aveva iniziato a comparire su troppe riviste e quotidiani per ammettere la natura dello scherzo.

 

 

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