Dopo aver lavorato per anni come sceneggiatore di film e serie Disney (tra i suoi lavori il live action di La Bella e la Bestia, Tarzan 2 e La sirenetta – Quando tutto ebbe inizio), Evan Spiliotopoulos ha esordito alla regia con Il Sacro Male (The Unholy in originale), nelle sale italiane dal 20 maggio.

Il regista ha adattato per il grande schermo il romanzo “Shrine” di James Herbert, pubblicato nel 1983. È la storia di un giornalista, Gerry Fenn (interpretato dalla star di The Walking Dead Jeffrey Dean Morgan), che pensa di sfruttare a suo vantaggio la storia di una ragazza sordomuta, Alice (Cricket Brown), che improvvisamente comincia a parlare, dicendo di essere stata guarita dalla Madonna. E se ad averle ridato la voce fosse stato invece qualcosa di sinistro?

Grande appassionato di horror, Evan Spiliotopoulos per il suo primo film si è ispirato, tra gli altri, anche a Mario Bava. A produrre invece è un’altra leggenda del genere: Sam Raimi. Abbiamo parlato anche dell’autore di La Casa insieme al regista di Il Sacro Male, incontrato via Zoom.

Intervista a Evan Spiliotopoulos

Il sacro male e le fake news

A volte i film horror sono una potente metafora della nostra società. Secondo te cosa dice il tuo film del mondo di oggi?

Parla delle fake news.

La cosa straordinaria è che James Herbert, ha scritto il romanzo Shrine, su cui si basa il nostro film, nel 1983 e oggi è la stessa cosa.

Ciò che però ha reso attuale il nostro film e quindi perfetto l’adattamento oggi è che le fake news rappresentano lo spirito di questa epoca.

 

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Quindi, senza essere presuntuoso, il mio film è soprattuto un film di fantasmi, ma racconta anche la storia di un giornalista che dovrebbe cercare la verità e informare il pubblico, invece distorce quella verità a suo vantaggio. Che conseguenze ha questo sulla comunità? Nel nostro film di fantasmi sono spirituali, ma nel mondo reale porta a odio, al crollo delle nostre istituzioni.

L’idea delle fake news al centro di un film horror non è così bizzarra.

 

 

Lavorare con Sam Raimi

Visto che sei chiaramente un grande amante del cinema, com’è stato avere Sam Raimi come produttore del tuo film, che è un grandissimo regista horror?

È stato un sogno.

Tralasciando il fatto che Sam è un dio del cinema, è anche una delle persone più gentili che possiate immaginare. È questo ragazzino del Michigan che è diventato un regista. In tutta la mia carriera ho avuto la fortuna di lavorare con persone famose ma alla mano. Sam però è super alla mano: in qualsiasi momento puoi chiamarlo per chiedergli consigli su come girare una scena.

Mi ha insegnato molte cose, ma la più significativa, che voglio condividere con tutti gli aspiranti registi là fuori, è l’importanza della pre-produzione.

 

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Quel periodo di tempo, prima delle riprese, in cui hai l’ultima possibilità di fare errori senza pagarne le conseguenze. Quando ti siedi con i capi dei dipartimenti, scenografi, costumisti, truccatori, responsabili degli effetti speciali, direttore della fotografia e discuti di ogni elemento, assicurandoti che, prima di girare sul set, sapete tutti cosa state facendo, che film state facendo, e tutti provate le protesi, che portano via tanto tempo, cercando di realizzarle più velocemente possibile. Marina Mazepa, la nostra attrice, è stata sulla sedia del trucco per quattro ore. Prima di cominciare a girare ci volevano sei ore: siamo riusciti a ridurre tutto di due ore. Anche così c’è voluto molto tempo, ma la pre-produzione è fondamentale.

 

 

Disney e l’horror

Lavori molto con la Disney. Quando pensiamo alla Disney non pensiamo ai film horror, ma negli anni ’80 abbiamo avuto dei momenti horror in Taron e la pentola magica, in Basil l’investigatopo. Visto che lavori molto con al Disney pensi che ora siamo pronti per un classico Disney horror? Lo faresti?

Lo farei in un lampo, ma non accadrà mai.

C’è una storia buffa: alla fine degli anni ’90 Disney era davvero interessata all’opera di Clive Barker, che ha fatto Hellraiser. Barker aveva tutta una serie di romanzi fantasy, Imagica, che la Disney aveva opzionato. Ma non c’è mai stata davvero la possibilità che si facesse. Perché anche quando scrive fantasy Clive Barker è molto dark.

 

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Fammi dire una cosa però: Disney è piena di momenti horror. Biancaneve e i sette nani è un fantasy dark: non credo che nessun film animato americano abbia mai raggiunto il livello di oscurità di quel film. La Disney, anche nella Golden Age, ha fatto vedere cose come Pinocchio che si trasforma in un asino, la morte della madre di Bamby. Questi film non sono horror, ma contengono elementi horror, che spaventano a morte i bambini.

Disney ha fatto queste cose, ma spesso non ce ne rendiamo conto.

 

 

 

 

Il Sacro Male è in sala dal 20 maggio