Contro ogni aspettativa, un rapporto appena pubblicato scritto dall’Università delle Nazioni Unite (Unu) e dall’Istituto delle Nazioni Unite per la Formazione e la Ricerca (Unitar) ci racconta che anche il mercato dell’elettronica e del digitale ha effettivamente incassato il contraccolpo dei blocchi pandemici. Non solo, il documento ci offre anche uno spaccato sul come il Mercato mondiale abbia reagito in maniera differente in base all’area geografica, fomentando le già gigantesche disparità tra nord e sud del pianeta.

Stiamo parlando del “digital divide“, ovvero quella specie di “spread” che separa la digitalizzazione delle nazioni tecnologicamente meglio equipaggiate da quelle che faticano a reggere il passo della modernità. Nel piccolo, assistiamo a questo fenomeno ogni giorno, basta comparare le possibilità di connessione delle metropoli a quelle dei remoti villaggi di montagna, tuttavia più si scruta la situazione da lontano, più ci si rende conto che le disparità siano drammatiche.

Nel caso specifico, il report riporta che nei primi tre trimestri del 2020 le vendite dei dispositivi elettrici ed elettronici sia calata del 30 per cento nei Paesi a medio e basso reddito, ovvero sei volte tanto le carenze subite dai Paesi ad alto reddito.

La percezione che, in tempo di quarantena, la gente abbia investito in digitalizzazione non è altresì del tutto campata per aria: le vendite di computer portatili, smartphone, console e accessori per i videogiochi, ovvero gli strumenti più evidenti e con cui abbiamo a che fare, sono effettivamente cresciute, almeno a livello globale e nei Paesi ricchi. Le nazioni a medio e basso reddito hanno invece fatto a meno di PlayStation 5 e GPU di ultima generazione.

A subire danni sono stati piuttosto i grossi elettrodomestici e i piccoli dispositivi per l’informatica e le telecomunicazioni, elemento che ha perlomeno come dato positivo quello di aver ridotto la produzione di rifiuti tecnologici, la quale è calata del 6,4 per cento.

Il divario digitale sta aumentando. In alcune parti del mondo, si sta riducendo la capacità di adattarsi alla digitalizzazione e guadagnarsi da vivere o semplicemente di possedere dispositivi elettronici e trarne beneficio. Covid-19 ha inoltre rivelato un divario digitale nei Paesi ad alto reddito, dove molti poveri vengono lasciati indietro,

ha commentato Ruediger Kuehr dell’Unitar.

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