Tutti vorrebbero che le Big Tech fossero più trasparenti nei confronti dei magheggi che intavolano nei dietro le quinte, quindi Facebook è ben felice di illustrare in maniera didascalica quanto Google e Apple siano disposte a ritagliarsi in commissioni dagli eventi intavolati dai content creator del social. Allo stesso tempo, Facebook si dimostra meno trasparente nel raccontare le sue, di manovre.
Il portale guidato da Mark Zuckerberg prevede infatti di introdurre nel sistema un’interfaccia che analizza con precisione gli incassi ipotetici che spettano a tutti coloro che hanno creato masterclass o eventi a pagamento reclamizzati attraverso il social network.
Tutte le adesioni raccolte attraverso Google o Apple saranno quindi accompagnate da una cifra negativa, mentre quelle raccolte direttamente su Facebook attraverso un web browser non saranno gravate da nessun rincaro extra. Almeno per un po’.
Per lanciare la sua feature dedicata agli eventi, il social aveva infatti deciso di non ritagliarsi nessuna commissione sugli acquisti, politica che aveva detto di voler proseguire fino al 2021, ma che ora estende al 2023. Una volta raggiunta tale data, quanto ha intenzione di chiedere la Big Tech? Mistero della fede.
Zuckerberg, sornione, si è limitato ad accennare che sarà “meno del 30 per cento che si prendono Apple e gli altri“, tuttavia non ha tenuto a fare chiarezza sulla faccenda. Nel frattempo è da vedere come reagirà l’azienda di Cupertino a questo annuncio.
Tradizionalmente, la Apple ha sempre reagito con ostilità a simile esplicitazioni scenografiche della cossiddetta “Apple Tax”, tuttavia è innegabile che recentemente la ditta tech in questione abbia ben altri problemi a cui pensare e una reazione eccessivamente biliosa potrebbe acuire i guai da cui sta cercando di uscire.
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