Sono partite, a Torino, le riprese de L’uomo che disegnò Dio, lungometraggio drammatico diretto da Franco Nero e prodotto da Louis Nero per L’AltroFilm. Annunciato nel 2019, del film si è tornato a parlare recentemente grazie anche all’annuncio dell’entrata nel cast di Kevin Spacey, assente dalle scene da diversi anni a causa di scandalose accuse e polemiche varie, che gli hanno fatto letteralmente perdere il posto in svariati show televisivi e film.
Accuse che ad oggi appaiono decadute in tribunale ma naturalmente non nell’opinione pubblica, e che gli sono costate il posto sia nell’ultima stagione di House of Cards che nel film di Ridley Scott Tutti i soldi del mondo, le cui scene con lui presente sono state completamente rigirate con un altro interprete al suo posto, il veterano Christopher Plummer.
Spacey decide quindi di ricominciare e a dargli la possibilità di farlo è Franco Nero: l’attore, alla seconda esperienza dietro la macchina da presa dopo Forever Blues (film del 2005) in L’uomo che disegnò Dio interpreta un anziano non vedente, insegnante di ritrattistica a carboncino in una scuola serale.
Sarà affiancato da un cast internazionale che vede al suo interno, oltre a Spacey, anche Robert Davi, Stefania Rocca, Massimo Ranieri, Simona Nasi, Diana DeII’Erba, Diego Casale, Andrea Cocco, Vittorio Boscolo, Sofia Nistratova e, per la prima volta sullo schermo, Isabel Ciammaglichella e Wehazit Efrem Abrham.
Ispirato a una storia vera, il soggetto è di Eugenio Masciari e la sceneggiatura, scritta a sei mani, è a cura dello stesso regista con Eugenio Masciari e Lorenzo De Luca. Le scenografie del film sono firmate da un Premio Oscar: Gianni Quaranta.
Questa la sinossi ufficiale:
Emanuele è un anziano, solitario e cieco, con un grande dono: la capacità di ritrarre chiunque semplicemente udendone la voce. Nessuno conosce questa “magia”, tranne la sua assistente sociale Pola e gli studenti della scuola serale dove insegna ritrattistica a carboncino. La sua vita viene sconvolta quando Pola gli presenta due immigranti africane: Maria, una vedova che è venuta in Italia sperando in un futuro migliore, e sua figlia Iaia. Le due si trasferiscono da lui occupandosi in cambio della casa. Una sera, Iaia registra l’anziano mentre sta disegnando un suo ritratto e carica il video online. La “magia” diventa virale in brevissimo tempo. Emanuele viene notato dal “Talent Circus”, uno show televisivo che scopre straordinari talenti che sfrutta per audience.
Una favola sulla necessità di riscoprire il miracoloso potere della dignità in un mondo dove il rumore dei media ha risolto il problema dell’imperfezione dell’uomo semplicemente eliminando il problema stesso.
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- Comunicato stampa