Sono state identificate le serie di microbi che sono presenti in 60 diverse città. Ogni serie è una caratteristica specifica e univoca di ogni città costituendo così una vera e propria impronta microbica. Gli scienziati affermano che grazie a questa mappa se si studiassero i microbi presenti nelle suole delle nostre scarpe sarebbe possibile determinare dove viviamo. Uno studio che in realtà potrebbe aiutare a scoprire nuovi modi per identificare le minacce per la salute.

I ricercatori hanno prelevato migliaia di campioni da sistemi di trasporto di massa in 60 città in tutto il mondo. Hanno raccolti campioni tamponando punti di contatto comuni come tornelli e ringhiere in trafficate metropolitane e stazioni degli autobus.

Ogni città è popolata da una schiera unica di organismi microbici e questa “impronta” microbica è così distintiva che il DNA sulla tua scarpa è abbastanza probabile per identificare dove vivi.

affermano gli scienziati.

Dallo studio è emerso che non esistono due città che hanno la stessa composizione di microbi. Inoltre l’analisi su tre anni ha rilevato migliaia di tipi di microrganismi precedentemente non identificati: quasi 11.000 virus e oltre 1.300 tipi di batteri che non corrispondevano a nessuna specie conosciuta.

Si sa che in generale le città hanno un impatto rilevante sulla salute umana anche se i meccanismi di questo impatto siano molto variabili e spesso poco comprensibili.

In effetti, la nostra comprensione delle dinamiche microbiche nell’ambiente urbano al di fuori delle pandemie è appena iniziata.

scrivono gli scienziati.

I ricercatori con questo studio oltre a differenziare le firme distinte di ciascun microbioma metropolitano sperano di scoprire nuovi modi per identificare le minacce per la salute nelle popolazioni microbiche: come i ceppi di batteri resistenti agli antibiotici.

Bisogna ancora vedere se l’unicità microbica di ciascuna città è una questione di casualità o se c’è un significato più profondo dovuto alle variazioni geografiche che ancora non è stato possibile rilevare.

Questo infinito e variegato mondo dei microbi invisibili all’interno delle città potrebbe anche offrire promettenti opportunità per la medicina con l’identificazione di cluster genici biosintetici (BGC) utili per futuri antibiotici e altri farmaci.

Uno dei passi successivi è sintetizzare e convalidare alcune di queste molecole e predire BGC, e poi vedere cosa fanno dal punto di vista medico o terapeutico. Le persone spesso pensano che una foresta pluviale sia un dono di biodiversità e nuove molecole per le terapie, ma lo stesso vale per una ringhiera o una panchina della metropolitana.

ha detto il biologo Christopher Mason della Cornell University.

I risultati della ricerca sono riportati su Cell.