A Cambridge, nel Regno Unito, ci si sta preparando ad accogliere degli autobus autonomi che marceranno per le strade universitarie a partire da giugno. Si tratta di un test che, ancor prima di partire, si trova a essere criticato da internet e da molti inglesi. No, non per i timori riposti nella guida autonoma, ma per le sue fattezze particolari, generalmente considerate poco attraenti.

Il mezzo progettato da Aurrigo è, bisogna riconoscerlo, estremamente caratteristico e riconoscibile. Non dovendo puntare su di una linea aerodinamica capace di affrontare le alte velocità (raggiunge al massimo i 32 km/h), i progettisti si sono piuttosto concentrati sul ricercare un look futuristico che risultasse unico e inesplorato.

Internet non ha mancato di dare voce alle sue fronde più pungenti di opinionisti internettiani, i quali hanno sottolineato che il mini-van da dieci persone assomigli, nell’ordine, a un’esoscheletro di coleottero, a un robot alieno, a un pokemon arrabbiato o ai rottami di un veicolo che si è scontrato contro un ostacolo.

In senso più opportuno, alcuni hanno invece sollevato perplessità relative alla sicurezza di questi nuovi autobus autonomi, la cui linea non sembra in alcun modo aderire agli standard di omologazione del Regno Unito (o di qualsiasi altro Paese). I suoi tratti spigolosi, in altri termini, sono visti come un potenziale pericolo per la vita dei pedoni, poiché la forza di un eventuale impatto si andrebbe a concentrare in un numero limitato di punti di contatto.

C’è altresì da augurarsi che le vetture non debbano investire nessuno. Nonostante le premesse, Aurrigo si è infatti assicurata di progettare i mezzi perché al volante vi sia sempre un conducente pronto a intervenire nel caso di un qualsiasi problema ai software del sistema di “autoguida”.

 

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