Attualmente, i live action dedicati a Deadpool sono due, entrambi con Ryan Reinolds protagonista: si tratta di film che, pur ambientati nell’universo narrativo degli X-Men creato da Bryan Singer, funzionano come stand-alone e, soprattutto, non giocano lo stesso campionato, concedendosi digressioni, umorismo scurrile e tematiche scottanti.
Con la fine di quell’universo narrativo e il passaggio di 20th Century Fox a Disney, i Marvel Studios hanno tecnicamente la possibilità di utilizzare il personaggio nei loro film del MCU: inserirlo in continuity è un problema solo relativo, data la tendenza ad essere completamente sopra le righe e in continuo metatesto; il problema vero è incastrarlo in una serie di film comunque dai toni molto più adatti a un pubblico di famiglie.
Sappiamo che un terzo film, ad ogni modo, è in preparazione, ma i temi e i toni sono attualmente top secret. Secondo il regista del primo film, Tim Miller, grazie a Ryan Reynolds sarà comunque un successo anche se dovessero intraprendere un ammorbidimento dei toni nel terzo capitolo.
Penso che il modo di Ryan Reynolds di interpretare il personaggio e il modo in cui abbraccia il suo particolare tipo di insanità mentale -anche se non dovesse usare la “parola da quattro lettere”- sarebbero comunque lì. Lui è ancora quel personaggio. Puoi togliere le parti vietate ai minori se vuoi e sarebbe comunque Deadpool se lo facesse Ryan.
Quindi, secondo l’opinione di Miller, il successo del personaggio e dei relativi film non va ricercato nell’ultraviolenza e nel politically uncorrect ma nella bravura di Reynolds di rendere il personaggio in modo così unico.
Ad ogni modo, lo stesso Kevin Feige, boss degli Studios, ha affermato che il film, allo stesso tempo, sarà Rated R e parte integrante del MCU. Come, lo scopriremo solo in futuro: attualmente la pellicola è in fase di preproduzione.
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