Presto sarà pubblicata sul Monthly Notices of the Royal Astronomical Society la mappa della materia oscura più grande che sia mai stata creata. Teorizzata dai ricercatori della branca britannica del Dark Energy Survey (DES), la cartina copre un’area vastissima, tuttavia rappresenta solamente un ottavo del cielo che possiamo ammirare dalla Terra.

La materia oscura è uno degli elementi ancora enigmatici con cui ha a che vedere l’astronomia. Sappiamo che esiste e che esercita la sua influenza nello spazio, sappiamo che dovrebbe rappresentare circa il 27 per cento dell’universo e che è dotata di una forza gravitazionale. Allo stesso tempo, le leggi delle fisica sembrano non essere sufficienti a comprendere questo elemento del nostro cosmo.

Pur senza comprenderlo a pieno, i ricercatori hanno avuto un’intuizione utile a mappare la sostanza: analizzare la luce che, partendo da stelle lontane, raggiunge la terra. In base a se e a quanto la loro luce risulti distorta, si può ipotizzare che questa abbia dovuto attraversare un qualche banco di “dark matter”.

La mappa mostra le diverse concentrazioni di materia oscura, cosa che a sua volta rivela “la struttura a tela cosmica” dell’universo, usando le parole del dottor Niall Jeffery dell’University College di Londra. Un’analisi tanto particolareggiata di quest’alternanza di materia e vuoti cosmici potrà essere utilizzata per portare avanti gli studi sull’argomento, soprattutto quelli che cercano di mettere alla prova la teoria della relatività.

 

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