I computer quantistici sono ormai all’uscio del mercato informatico e gli esperti del settore iniziano a temere che presto i sistemi criptati odierni verranno umiliati da quel genere di potenza di calcolo, rendendo i loro sistemi di difesa completamente irrilevanti. IBM, Thales e il National Institute of Standards and Technology (NIST) statunitense stanno dunque valutando una “crittografia post-quantica” con cui proteggere in tempi rapidi le comunicazioni, i dati e i segreti militari.

La parte progettuale è peraltro la parte più “semplice” dell’intera impresa. Una volta consolidati i nuovi sistemi di crittografia sarà infatti necessario che governi e aziende di tutto il mondo facciano tutto il possibile per spingerli – anche a forza – nei sistemi degli utenti, che siano PC, smartphone o altri device.

In tal senso, la testata CNET non manca di rendere chiara la necessità di lavorare sui sistemi criptati quanto prima e lo fa creando un parallelismo molto forte, ovvero affiancando l’avvento dei computer quantistici al cosiddetto “millenium bug“. Un evento che dovrebbe metterci tutti sull’attenti e causare reazioni preventive energiche e immediate.

Ci aspettiamo di selezionare un piccolo numero di [aziende appaltatrici] entro l’inizio del 2022, così da poter iniziare a standardizzarci. Speriamo di avere una versione finale che sia completamente pronta e pubblicabile nel 2024,

ha riferito Dustin Moody, matematico nel NIST, in occasione di una conferenza di IBM sulla crittografia.

Alcuni specialisti non mancano di far notare che, in un certo senso, la situazione possa essere già più preoccupante di quanto non sia lecito pensare: i computer quantistici forse non sono ancora a disposizione dello spionaggio, tuttavia i malintenzionati possono iniziare ad accumulare dati che ora come ora sono inaccessibili, ma che a distanza di meno di un decennio potranno finalmente essere decriptati.

 

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