Elon Musk ha annunciato – ovviamente con un tweet – di aver discusso con i “North American Bitcoin miners”, ovvero un insieme di generatori di criptovalute che, in occasione di questo confronto, ha formato un Consiglio del Mining di Bitcoin che dovrà vagliare soluzioni atte a garantire la sostenibilità ambientale della filiera blockchain. Cosa vuol dire? E chi lo sa, ma il Bitcoin è subito salito del 4 per cento.

Il prezzo della valuta digitale orbitava sui 38.074 dollari, poi Musk ha parlato: “Mi sono confrontato con i miners del Nord America. Sono convinti nel rendere pubblici i piani di uso rinnovabile correnti e futuri, nonché di chiedere ai miner di tutto il mondo di fare lo stesso. Potenzialmente promettente”. La criptovaluta ha sfiorato immediatamente i 40.000 dollari.

Che i gruppi che si occupano di gestire le “farm” di criptovalute stiano pensando di cambiare in massa sistema di identificazione per renderlo meno aggressivo nei confronti della natura? Che stiano pensando di assicurarsi di attingere esclusivamente a risorse energetiche rinnovabili?

Il timore è che il tutto si dimostri squisitamente deludente e che il Consiglio si limiti a proporre un protocollo per cui parte degli introiti accumulati finiscano con l’essere investiti in attività compensative di dubbia efficacia, cosa che sicuramente ripulirebbe l’immagine pubblica delle aziende coinvolte, ma che aiuterebbe ben poco sul piano pragmatico della preservazione dell’ambiente.

 

Potrebbe anche interessarti: