Facebook fa ancora fatica con la disinformazione NoVax: il report di Markup Citizen Browser

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Secondo un recente report, Facebook continua ad avere un enorme problema con la disinformazione legata al Covid-19, nonostante tutti gli sforzi fatti fino ad oggi.

Proprio ieri riportavamo i dati ufficiali di Facebook sulla lotta alla disinformazione e all’hate speech: sono ben 18 milioni i contenuti legati al Covid-19 rimossi dall’inizio della pandemia, eppure secondo un report di Markup Citizen Browser non è ancora sufficiente. Trovare disinformazione legata ai vaccini e alla pandemia è fin troppo semplice.

Facebook aveva addirittura promesso di non consigliare più gruppi dedicati ai temi sulla salute. Per una ragione molto semplice: per disincentivare le ‘diagnosi fai da te’ o la pseudo-scienza, in modo da persuadere gli utenti a recarsi da un vero medico, dove possibile, o quantomeno di reperire le informazioni attraverso canali più controllati e affidabili.

Il report di Markup Citizen Browser evidenzia una situazione ancora perniciosa: il social è infestato da gruppi e pagine no-vax, spesso finiscono trai contenuti consigliati all’utente.

I dati di Citizen Browser si basano su un punto di vista estremamente privilegiato, dato che l’ente di ricerca può contare su un bacino di utenti che hanno scelto di condividere il loro news feed con l’ente. Significa che i ricercatori possono osservare e studiare quello che vedono effettivamente gli utenti.

 

A questo si aggiunge la promessa non mantenuta sui gruppi dedicati alla salute fai da te, che sono ancora facilmente reperibile e spesso vengono consigliati all’utente dallo stesso social.

Spesso la natura dei gruppi e delle pagine è già manifesta dal loro nome, che non è generico ma menziona esplicitamente alcuni temi legati alla pandemia: come libertà sui vaccini, o altre keyword che per Facebook dovrebbero costituire un importante campanello d’allarme.

Markup Citizen Browser è in grado di individuare anche realtà molto piccole, che potrebbero sfuggire al radar del social. Ad esempio sono riusciti a trovare una piccola pagina di una palestra che prometteva un abbonamento gratis a chiunque rifiutasse di vaccinarsi.

Facebook sta facendo un lavoro estremamente meticoloso per rimuovere la disinformazione dai suoi social, eppure sembra che non sia ancora sufficiente. Realisticamente è probabile che non lo sarà mai: la lotta è tra IA e pochi moderatori contro milioni di utenti che postano in ogni secondo centinaia di migliaia di contenuti.

 

 

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