Se un‘auto senza pilota è coinvolta in un incidente di chi è la colpa? Se lo chiede Bloomberg, dato che in questi giorni al Congresso degli Stati Uniti si discute proprio di questo.

La battaglia è tra due fazioni: da una parte le associazioni dei consumatori, che vogliono regole chiare fin da subito e soprattutto la certezza che gli automobilisti e i consumatori avranno la possibilità di portare le aziende in tribunale in caso di loro responsabilità. Dall’altra troviamo le case automobilistiche e alcuni ricercatori che non vogliono sovraccaricare le aziende in questa fase, dato che le auto senza pilota che sembrano una realtà ancora molto lontana e regole troppo stringenti rischierebbero di ritardarne ulteriormente lo sviluppo.

Negli USA si è iniziato a discutere una proposta di legge che potrebbe rispondere a questa domanda. Il problema? Alcuni produttori vogliono convincere il legislatore americano a predisporre delle norme che limiterebbero la possibilità dei consumatori di fare causa o formulare delle class action contro le aziende in caso di incidenti provocati dai sistemi di guida autonoma.

Le associazioni dei consumatori sono preoccupate e forse hanno ragione. In caso di gravi responsabilità delle case automobilistiche oggi le cause civili sono la norma negli USA. Molto spesso si arriva davanti ai giudici ed è un fatto che – paradossalmente – moltissimi passi in avanti sul fronte della sicurezza dei veicoli siano arrivati grazie alla paura di conseguenze legali, più che da veri e propri interventi del legislatore.

Ma le aziende tecnologiche – che ora fanno a gara per invadere il settore automotive – hanno abituato i consumatori a ben altri standard, con termini e condizioni per l’uso dei loro servizi caratterizzati da un linguaggio fumoso e dall’obbligo di risolvere le controversie attraverso la mediazione.

A meno che la legge non lo impedisca, i produttori inseriranno condizioni estremamente vaghe nei loro contratti, con l’obiettivo di rendere le mediazioni extra-giudiziali obbligatorie nella maggior parte dei casi, impedendo ai consumatori di usare strumenti legali significativi nel caso in cui vengano feriti o la loro privacy sia violata

si legge in una lettera firmata da 15 importanti associazioni dei consumatori e destinata ai leader della commissione Energia e Commercio del Congresso.

Ma la questione non è nemmeno così semplice. Oggi le auto senza pilota sono ancora lontane: intervenire oggi con regole troppo stringenti e leggi eccessivamente punitive rischia di ritardare il lavoro di ricerca e sviluppo. Questo però non vuol dire che, quando i tempi saranno maturi, non si possa intervenire con regole chiare.

Io credo che le esenzioni sperimentali che abbiamo oggi vadano bene. Anche se non lo dicono esplicitamente, molte case automobilistiche hanno ormai realizzato che le auto a guida autonoma sono molto più lontane di quanto si immaginasse inizialmente.

spiega a Bloomberg Missy Cummings, a capo dell’Human and Autonomy Lab della Duke University.

Esiste poi la possibilità che le auto senza pilota renderanno gli incidenti, specie quelli più gravi, un episodio molto raro, rendendo questo dibattito estremamente marginale.