Chi sostiene che con i videogiochi sia impossibile guadagnare non ha mai visto le paghe e i premi aziendali milionari dei CEO ai vertici delle più importanti ditte videoludiche, resta tuttavia da ammettere che il settore offre ben poche opportunità di lucro, se comparato a quello delle scommesse. Sony, consapevole di questo, starebbe valutando proprio di entrare nel mondo del gioco d’azzardo, o almeno così si evince da un brevetto appena pubblicato.
Risulta importante chiarire sin da subito che Sony non sia sinonimo di PlayStation e che il progetto starebbe più che altro valutando un’esposizione trasversale che possa raggiungere ogni piattaforma di distribuzione, videoludica o meno: PS5, Xbox Serie S/X, computer, web browser.
Altrettanto importante è il ricordare che i brevetti, per quanto rivelatori, non rappresentino un vero e proprio programma aziendale, piuttosto siano sempre e comunque da intendersi come degli stralci che possono essere abbandonati o raffinati in qualsiasi momento.
Nel caso in questione, Sony si è ritagliata la possibilità di creare una piattaforma che consenta di usare denaro contante e bitcoin, ma anche unità di credito non-pecuniarie, quali oggetti di gioco, crediti videoludici o asset, per scommettere su eventi di esport. Un bacino di valute molto ampio – e difficilmente gestibile – che sicuramente verrebbe ridefinito secondo canoni più dettagliati, qualora il progetto fosse portato avanti.
Sony non è la prima azienda legata al digitale a diversificare i propri interessi nel ramo del gioco d’azzardo: Konami ha notoriamente rallentato la sua produzione videoludica per dedicare le sue energie ai pachinko, le “slot machine” giapponesi, mentre Atari ha smaccatamente abbandonato ogni intento creativo e si è letteralmente immersa nel magico mondo delle luci di Las Vegas.
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