Spesso ci si lamenta dei problemi della burocrazia italiana, ma su certe tematiche tutto il mondo è paese: nel 2019 il Pentagono aveva deciso di farsi creare un sistema cloud e alla fine aveva assegnato i dovuti finanziamenti al JEDI Project di Microsoft, tuttavia Amazon continua ancora oggi a contestare la decisione e il Governo sta valutando di annullare tutto.
Per spezzare una lancia in favore del gigante dell’e-commerce, i motivi della sua opposizione non sono del tutto campati per aria. Il bando in questione era stato assegnato quando Donald Trump era alle redini della Casa Bianca e molti suggeriscono che sia stato l’imprenditore stesso ad aver fatto pressioni perché l’azienda guidata da Jeff Bezos, considerata la favorita, venisse lasciata a terra.
Trump non aveva, d’altronde, mai tentato di celare le sue antipatie per l’uomo più ricco del pianeta, anche perché Bezos è proprietario del The Washington Post, quotidiano estremamente critico e puntuale nel tener nota i passi falsi della destra a stelle e strisce.
Per fugare ogni dubbio, la Difesa statunitense aveva riletto tutte le carte, ma ha infine deciso di riconfermare la scelta iniziale. Amazon non demorde e prosegue con il suo ostracismo legale, contesto che rende del tutto impossibile la creazione del sistema JEDI.
Più recentemente, Bezos ha applicato una strategia simile anche in risposta all’assegnazione d’appalto per il prossimo moon lander della NASA, finito in mano a SpaceX. Vista la portata delle aziende coinvolte, casi simili possono rimanere bloccati per anni in attesa di risoluzione, anche per un sistema legale “agile” come quello statunitense, con il risultato che le soluzioni tecnologiche proposte finiscano con l’essere obsolete ancor prima di entrare in azione.
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