La comparsata di Elon Musk al Saturday Night Live (SNL) è andata esattamente come ci si aspettava: humour un po’ fuori forma e tanto sforzo nel voler umanizzare il più possibile il miliardario. O meglio: è andata quasi come ci si aspettava. Chi aveva messo le mani sui Dogecoin pensando che una serata di SNL dedicata a Musk avrebbe potuto fare miracoli per le quotazioni della criptovaluta c’è rimasto scottato, perché il valore non ha fatto che calare.

Il crollo della criptovaluta – da 66 a 55 cent di dollaro – non è scaturito da un qualche tipico commento nefasto da parte di Musk, anzi, il CEO di Tesla e SpaceX non ha fatto altro che elogiare il conio, arrivando persino a dichiarare di averne fatto dono a sua madre, lì presente con lui sul palco.

Al Dogecoin è stato persino dedicato un intero sketch, con il cast di SNL e Musk che si rilanciavano piccole frecciatine sul cosa fosse “veramente” una criptovaluta per poi concordare sornionamente che non fosse altro che una truffa.

Difficile che battute tanto leggere, tipiche del programma, possano aver influito effettivamente sul valore del Dogecoin, piuttosto è probabile che la caduta sia derivante da un insieme di fattori. Dalla volatilità del “criptomercato” fino ad arrivare al fatto che la moneta in questione fosse in una corsa alla crescita che durava ormai da almeno un mese. Risulta pertanto normale che si sia verificata una scossa di assestamento.

Certamente questo non consola chi aveva comprato la moneta ai soli fini speculativi, certo che il “Dodgefather” portasse automaticamente soldoni.

 

 

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