L’anti-tracking di Apple piace a molti, ma non a tutti. Secondo un report di Flurry (Verizon Media) il 12% degli utenti che è passato a iOS 14.5, consapevolmente o meno, ha scelto di continuare a permettere l’accesso all’IDFA e, quindi, di farsi tracciare dalle app.

Il nuovo aggiornamento ad iOS 14.5 ha introdotto (finalmente) la chiacchierata possibilità di negare alle app l’autorizzazione a tracciare la nostra attività al di fuori del loro utilizzo. Significa che un’app come Facebook potrà comunque ottenere informazioni in base ai like e ai commenti che lasciamo al suo interno, ma non potrà monitorare anche quello che facciamo usando Chrome o una qualsiasi altra app di terze parti.

Il 12% è ovviamente un numero estremamente esiguo e mostra come la stragrande maggioranza degli utenti Apple abbia accolto con estremo favore la possibilità di proteggere la propria privacy dal monitoraggio invasivo delle aziende. Peraltro, secondo Flurry, il dato sarebbe ancora più basso negli USA, dove Apple detiene oltre il 60% delle quote del mercato smartphone. Negli USA meno del 4% degli utenti ha scelto di continuare a consentire alle app di tracciare la loro attività.

La funzione anti-tracking avrà un impatto atomico su quello che, per la stragrande maggioranza degli inserzionisti, è il più importante mercato a livello mondiale. Il mercato delle inserzioni pubblicitarie da mobile vale la bellezza di 189 miliardi di dollari.